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Concorso Fahrenheit 451



Cari colleghi vi invio da una scuola media in provincia di Milano i file
contenenti i commenti dei ragazzi del nostro istituto che hanno coluto
partecipare all'edizione 1998 del concorso Faherenheit 451. I file sono due
perche' sono diverse le scuole 
carn.txt contiene i lavori della scuola media di Carnate mentre Ronco.txt
contiene i commenti della scuola di Ronco Briantino. 
Spero vada tutto bene nel caso abbiate problemi per la leggibilita' dei
file fatemi sapere, ho comunque salvato in formato txt con interlinea. 
Ringraziandovi per la vostra iniziativa vi invio cordialissimi saluti 
Fabio Marca 
AUTORE : Anna Frank
TITOLO : Diario
EDITORE : Enaudi
ALUNNA : Perego Simona
CLASSE : 3
SEZIONE : A
SCUOLA : Media Statale di Carnate
TEL. : 039/670364
FAX : 039/670096
COMUNE :di Carnate CAP. : 20040
DATA : 06/04/1998
Questo libro è il diario di Anna Frank che ha inizio nel Gignodel 1942, periodo in cui si svolge la II 
Guerra Mondiale.
“Dall’ invasione tedesca i bei tempi sono finiti” scriva Anna; “ma fin ora per noi 4 è andata 
discretamente bene”.
Per sfuggire ai tedeschi e per tantare di salvarsi, la famiglia Frank, si trasferisce nell’alloggio segreto. 
Qui Anna vive per due anni fino a che , il 4 Agosto del 1944, la polizia tedesca fece irruzione nell’ 
alloggio segreto. Anna morì nel Marzo 1945, solo poche settimane prima dell’ arrivo degli inglesi.
Da questoi diario si può chiaramente notare che il cuore di Anna è diviso in due.Una delle due metà è 
leggera, superficiale, allegra e scherzosa, ed è quella è quella che è quasi sempre in agguato , che 
scaccia l’ altra più pura, profonda... più bella.Questo lato di Anna non è conosciuto da nessuno  ed è per 
questo che in pochi la sopportano.Anna ha cercato molte volte di scacciare, o perlomeno di 
nascondere,il suo lato negativo, ma non ci è mai riuscita perchè sente ogni cosa diversamente da come 
la esprime.Elle aveva fatto eormi sforzi per cambiare, ma ogni volte si trovava a combattere un nemico 
più forte di lei dentro se stessa.
Mi è piaciuto molto questo libro pichè anche io  molte volte faccio l’ amara esperienza del cuore diviso 
in 2 parti, e leggere la storia di una ragazza della mia età e con i miei stessi problemi , mi ha risollevata 
, poichè ho capito che non sono la sola ad avere tutti questi dubbi e in certezze.


TITOLO: La promessa di Hamadi
AUTORE: Alessandro Micheletti / Saidou Moussa Ba
EDITORE: De Agostini
ALUNNO/A: Alice Biella
CLASSE: 3
SEZIONE: A
SCUOLA: Scuola media statale di Carnate
TEL.: 039/670364
FAX: 039/670096
COMUNE: Carnate (Mi)  CAP: 20040 
DATA: 06/04/1998
Gli autori in questo libro, vogliono coinvolgere il lettore, che si trova fin dall’inizio a vivere la realtà 
degli immigrati attraverso la vicenda del protagonista Semba e di suo fratello Hamadi, due ragazzi 
senegalesi. Hamadi, il fratello maggiore, decide di partire per l’Italia, come molti altri, con la speranza 
di una vita che può offrire ricchezza, futuro, sicurezza. Semba, impensierito e preoccupato per il 
fratello va in sua ricerca. Il loro viaggio dai campi di pomodori di Caserta nel Meridione alla foschia e 
alle nebbie di Milano per lavorare come venditore ambulante è un viaggio che aiuti a superare la 
lontananza e le difficoltà che un immigrato incontra ogni giorno. Il romanzo si ambienta così fra una 
terra africana ricordata con nostalgia e tristezza, ma con rapporti familiari ancora vivi, e il difficile 
inserimento in un paese straniero, a volte ostile e contrario. Questo racconto mi è molto piaciuto perché 
mi pone davanti a numerosi problemi presenti oggi nella nostra società e che vanno sempre più ad 
espandersi come quello dell’immigrazione; leggendo questo libro ho conosciuto meglio i cosiddetti 
immigrati, quale può essere il mondo che hanno alle spalle e quale difficoltà trovano a entrare nel 
nostro mondo. 
“La promessa di Hamadi” vuole evidenziare un’umanità che deve migliorare rivedendo i suoi valori e 
mirando alla solidarietà, alla tolleranza, all’amicizia tra i popoli, se vuole continuare a esistere. Questo 
libro sottolinea inoltre la necessità di un nuovo e migliore mondo, abitato da persone pronte a realizzare 
una società ricca di colori, razze, religioni, culture e tradizioni diverse dalle quali ogni uomo può 
imparare molto. Un romanzo che tutti dovrebbero leggere per coronare il sogno di fraternità fra tutti gli 
uomini. 


TITOLO: L’amico ritrovato.
AUTORE: Fred Uhlman.hj
NOME: Valerio Parma 
CLASSE:III
SEZIONE: A 
DATA:6/4/’98 
SCUOLA:Scuola media statale di Carnate (MI). 
COMUNE: Carnate 
Tel: 039/670364 
Fax: 039/670096
 Konradin von Hohenfels era figlio del conte von Hohenfels. Quando incontrò per la prima volta l’altro 
protagonista, Hans Shwarz, quest’ultimo notò subito la diversità da lui e dagli altri suoi compagni che 
non curavano il loro modo di vestirsi: indossavano calzoni corti o alla zuava e delle pratiche giubbe 
mentre Konradin era diverso: aveva calzoni lunghi, eleganti e ben stirati e  si capiva subito che era di 
una classe superiore. Konradin aveva un atteggiamento un po’ distaccato come se lui fosse stato al di 
sopra di tutto e di tutti: cercava sempre di avere un comportamento sicuro e un’aria aristocratica, come 
se non avesse nessun problema, ma in realtà era un ragazzo molto solo proprio come Hans e questo fu 
la causa del loro avvicinamento. Scoprirono in seguito di avere hobby diversi da tutti gli altri come 
l’Opera, il collezionare monete e, soprattutto la lettura dei poeti tedeschi; e ciò contribuì a far nascere la 
loro amicizia. La loro era un’amicizia molto profonda: si confidavano i segreti e le scoperte tipiche 
dell’adolescenza.
Lo sviluppo dell’ideologia e del potere nazista non influisce inizialmente sulla loro amicizia, è come un 
sottofondo che loro guardano inizialmente con distacco, come se non li riguardasse perché prima di 
tutto si ritengono tedeschi e non ebreo e cristiano. Solo verso  la fine dell’anno Hans comincia a subire 
le angherie dei compagni e il padre decide quindi di mandarlo in America per allontanarlo da una 
situazione che stava degenerando rapidamente e l’amicizia dei due giovani venne troncata.
TRAMA: L’amico ritrovato è la storia di due ragazzi sedicenni: Konradin von Hohelfes, un nobile, e di 
un ebreo Hans Shwarz. Si erano conosciuti nel 1932 al liceo classico di Stoccarda dove avevano 
sviluppato una grande e profonda amicizia. In quegli anni, in Germania, era salito al potere Hitler: 
iniziavano quindi i problemi per gli ebrei: Hans si accorse che i genitori di Konradin erano fedeli al 
Furer e quindi non vedevano di buon occhio l’amicizia di loro figlio con un ebreo che fu costretta a 
concludersi nell’arco di un anno. Inoltre in città gli atti di razzismo contro gli ebrei si moltiplicarono e 
per questo Hans dovette lasciare la Germania per recarsi in America. Konradin gli scrisse una lettera 
nella quale, oltre a salutarlo, gli confidava che lui credeva in Hitler: secondo lui avrebbe saputo 
scegliere tra gli ebrei “buoni” e quelli “cattivi”; tuttavia capì più tardi che tipo di uomo era in realtà 
Hitler: Konradin venne giustiziato per aver partecipato al complotto per uccidere Hitler. I genitori di 
Hans, invece, capirono che per loro non c’era più scampo e si suicidarono.


AUTORE: Susanna Tamaro
EDITORE:Baldini e Castoldi
ALUNNA: Motter Federica
CLASSE: 3
SEZIONE: a
SCUOLA: Media statale di Carnate
TEL: 039/ 670364
FAX: 039/670096
COMUNE: Carnate 20040 Milano
DATA: 06-04-’98
Questo libro viene scritto sotto forma di “diario- lettera”.
Lo scrive un’ anziana signora all’ unica parente rimastale, la nipote che ha vissuto tutta l’ infanzia con 
lei a causa della tragica morte della madre.
Essa ora si trova lontana da casa e la nonna pensa che purtroppo non la rivedrà più.
In questa lettera che dovrebbe spedire alla nipote(che però non farà) ripercorre tutta la sua vita da sua 
madre, a suo marito, a sua figlia, a sua nipote. Essa riflette sui momenti felici e su quelli tristi cercando 
di capire dove e perché ha sbagliato.
La nonna infine lascia alla nipote un consiglio bellissimo:  “ E quando poi davanti a te si apriranno 
diverse strade e non saprai quale scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta . . .
Stai ferma in silenzio e ascolta in tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta.” 
Questo racconto mi è piaciuto moltissimo perché racchiude in se dei temi molto profondi come l’amore 
e la solitudine, che tutti prima o poi proveremo come la vecchia nonna protagonista.
Mi ha particolarmente colpito il carattere così forte si una signora anziana che ha il coraggio di 
ammettere tutti i suoi errori, prevenendoli così alla nipote la sua ultima ragione di vita.
L’ autrice usa un linguaggio ricercato e riesce sempre ad esprimere i sentimenti della protagonista.
La parte che mi è piaciuta di più e che spero non dimenticherò ma è l’ultima che ci consiglia sempre di 
riflettere prima di agire e di non affidarsi al pensiero di altre persone ma di vivere ognuno la propria 
vita come il nostro cuore ci consiglia.
Una delle pochissime critiche che si possono è quella che la nonna muore senza più rivedere l’amata 
nipote che rileggendo la lettera comprende quanto la nonna le voglia bene.
Nonostante ciò Susanna Tamaro ci ha lasciato molti consigli su come vivere nel modo giusto la nostra 
vita, i momenti piacevoli e quelli spiacevoli assumendoci le nostre colpe, riconoscendo i nostri errori e 
sapendo perdonare noi stessi e le persone che ci circondano. 


AUTORE: Natalie Babbit
EDITORE:Mondadori
ALUNNA:Mavero Valentina
CLASSE: 3
SEZIONE:a
SCUOLA: Media statale di Carnate
TEL:039/670364
FAX: 039/ 670096
COMUNE: Carnate 20040 Milano
DATA: 06-04-’98
Il libro “Gli Immortali” è stato scritto da Natalie Babbit ed è un’avventura al femminile in romanzo 
ambientata nell’America del secolo scorso.
Il libro parla della divertente e misteriosa esperienza di Winnie,una bambina educata e solitaria a cui 
vengono imposti “soffocanti”divieti,tra cui quello di non oltrepassare il cancello di casa.
Ma come si può vietare ad una bambina di divertirsi?! E’ una cosa impossibile,e questo fa scoccare in 
Winnie la scintilla che le suggerisce di esplorare il mondo,che per lei è rappresentato dal suo paesino.
Così un giorno decide di uscire di casa,attraversa il cancello e si dirige verso il bosco alle porte del 
paese per una passeggiata.Qui incontra i Tuck,gente bizzarra e gentile.La loro vita è “governata” da un 
segreto.
Con loro Winnie scoprirà la libertà e poi ...   Beh,è tutto da scoprire!
Nelle vicende di questa narrazione prevalgono indubbiamente i sentimenti dei protagonisti e vi è un 
fondo di “impenetrabile” mistero che lascia il lettore senza respiro ad ogni pagina.
Per capire il significato della storia non basta leggere attentamente,ma bisogna immedesimarsi nei 
personaggi con tantissima fantasia.


TITOLO:…E venne chiamata Due Cuori
AUTRICE: Marlo Morgan 
CASA EDITRICE: Sonzogno
ALUNNO: Marconi Anna
CLASSE: Terza media
SEZIONE: A
SCUOLA: Aldo Moro  
TEL:039/670364
FAX:039/670096
COMUNE: Carnate
DATA:6/4/98
Questo libro è il diario di una bellissima avventura vissuta da una donna, l’autrice.
Tutto a inizio quando Marlo Morgan, un’americana che per lavoro si trova a vivere in Australia, accetta 
l’invito da parte di una tribù aborigena per partecipare a un loro rito.
Con sua grande sorpresa Marlo viene incoraggiata a indossare gli abiti della tribù e a seguirli in una 
sorta di vagabondaggio. Ella accetta, un po’ intimorita da quanto la attende.
Quella specie di giro turistico si rivela un viaggio di quattro mesi che la mette a dura prova, perché è 
costretta a camminare per 1400 miglia a piedi nudi, sotto un sole cuocente e a cibarsi di tutto ciò che la 
natura offre: insetti, bacche, serpenti ecc…
Marlo però scopre un altro mondo, non costituito da cose effimere ma di sentimenti, emozioni e 
semplicità.
Secondo me questo è un racconto straordinario, perché è il frutto di una storia vissuta, 
semplice, che narra e fa capire i veri valori della vita.


AUTORE : Harriet Beecher –Stowe
TITOLO : “ La capanna dello zio Tom”
EDITORE : De Agostini Ragazzi 
ALUNNA : Alexandra Gheorghe 
CLASSE : III
SEZIONE : A 
SCUOLA : Media Statale di Carnate 
TEL. : 039/670364 
FAX : 039/670096
COMUNE : Di Carnate     CAP. 20040
DATA : 06.04.98
Lo zio Tom è uno schiavo negro , che vive in una piantagione
americana . Ha un buon padrone che però , per un problema finanziario ,
è costretto a vendere tutte le sue proprietà . Fra questi esseri umani trattati
come merce c’è anche un bambino di nome Enrico che , come tanti altri , 
rischia di essere diviso dalla sua famiglia . Ma sua madre , la coraggiosa 
Elisa , lo strappa ai mercanti e fugge con lui . Quando sta per essere catturata , in pieno inverno , 
sbalordisce gli inseguitori saltando sui blocchi
di ghiaccio del fiume Ohio , raggiungendo così , la riva opposta . Se però
Elisa si salva e riesce a raggiungere il Canada dove non c’è schiavitù , 
ben più triste è la sorte di Tom . Egli va in mano a un brutale coltivatore 
di cotone , Simon Legree , che vuol fare di lui un sorvegliante  o , meglio
ancora , un aguzzino . Per qualche tempo il vecchio negro , alta figura di cristiano , aveva creduto di 
poter finire in pace i suoi giorni nella casa dei
Saint-Clare , dove la famiglia del proprietario , Evangelina , è una ragazza 
di grande e tenera dolcezza . Ma Evangelina muore , suo padre viene ucciso in una rissa e lo spietato 
Legree impone la sua legge . Lo zio Tom 
non si ribella , ma si rifiuta di compiere il male che gli viene chiesto .
Furibondo , il padrone lo fa percuotere a morte . Se avesse guadagnato un
po’ di tempo , se avesse almeno in parte obbedito agli ordini , forse Tom 
si sarebbe salvato . Infatti , il figlio del suo primo padrone , dopo aver 
ricostruito la sua ricchezza , lo stava cercando per riportarlo nella vecchia 
casa , ma è troppo tardi ! Quando il giovane riesce a ritrovarlo , lo zio Tom
è in agonia e può solo dire qualche parola con un filo di voce . Ed è , ancora una volta , una parola di 
perdono e di pace . 
Secondo me , questo libro è molto interessante perché aiuta i ragazzi della mia età a rispettare di più le 
persone .


TITOLO:  Un museo sinistro.
AUTORE:  Miguel Angel Mendo.
CASA EDITRICE:  Piemme.
Alunno: Garancini Paolo
Classe: 3
Sezione: A
Data: 06/04/1998
Scuola: Media Statale di Carnate
Telefono: 039/670364
Fax: 039/670096
Comune: Carnate (Mi)
Alfredo, il protagonista, riceve un misterioso regalo per posta: un piccolo cubo di polistirolo espanso. 
Al minimo contatto con l’oggetto, il suo corpo si riempie di strane sensazioni: un miscuglio di paura, 
agitazione e nervosismo… Come indicazione del mittente solo due lettere: P. M. Toccherà proprio ad 
Alfredo ed alla sua ragazza Elvira a svelare il mistero che si cela in quelle due lettere.
Questo libro, nel complesso, è ben strutturato ed è molto avvincente. In questa vicenda prevale 
soprattutto l’azione, ma anche i sentimenti giocano un ruolo importante. Questo libro mi è piaciuto 
molto, poiché tratta del genere che preferisco. Secondo me, la lettura di codesto libro, coinvolge anche 
il lettore il quale potrebbe immaginare infinite conclusioni della vicenda, in accordo o in disaccordo 
con l’autore. 
Il mio giudizio personale è positivo.  Consiglierei questo libro a tutti coloro che amano l’azione ed il  
mistero.


AUTORE: Robert Leeson
TITOLO: E' la mia vita
EDITORE: E.Elle
ALUNNA : Boniardi Roberta
CLASSE: 3°
SEZIONE: A
SCUOLA: Scuola Media Statale di Carnate
TELEFONO: 039 / 670364
FAX: 039 / 6760096
COMUNE: CARNATE
DATA: 06.04.'98
Il libro che ho letto s'intitola " E' la mia vita ", di Robert Leeson, della collana Ex Libris, edizione 
E.Elle.
Il romanzo parla di una ragazza, Jan, di sedici anni, abbandonata improvvisamente e senza 
spiegazioni dalla madre. Jan inizia a chiudersi in se stessa e nessuno è più in grado di 
comprenderla. Adesso è lei la donna di casa, quella che deve badare al fratellino, alle spese, alle 
pulizie domestiche, è lei che prepara la cena, che aiuta il padre...
Di colpo Jan si trova in una vita nuova, che per lei è molto difficile , la gente inizia a guardarla in 
modo strano, diverso, qualcuno sembra compatirla, altri ignorarla.
A Jan sembra mancare tutto, si sente sola, inutile, ma con il passare del tempo si accorge che 
quello che le manca è l'affetto di una madre tanto desiderata.
Leggendo questo libro, che mi è piaciuto molto, ho capito l'importanza del ruolo di una madre in 
una famiglia. Ogni tanto penso a Jan, se è esistita veramente deve aver sofferto molto e non 
vorrei mai essere stata al suo posto.
Io sono molto affezionata a mia madre e senza di lei non saprei andare avanti,non riesco ad 
immaginare la mia vita senza di lei, è lei quella che mi da' consigli, quella che mi aiuta nelle 
piccole difficoltà, quella che mi ascolta, che è capace di comprendermi, quella che mi coccola 
insomma la mamma è la mamma e non la cambierei per niente al mondo...   


AUTORE: Stephen Thraves
TITOLO: Il treno dei fantasmi
EDITORE: E. Elle
ALUNNO: Savignano Nicola
CLASSE: 3
SEZIONE: A
SCUOLA : Scuola madia statale di Carnate
TELEFONO: 039/670364
FAX: 039/670096
COMUNE: Carnate
DATA: 06/04/'98


Siamo nel 1949 e un giornalista vuole a tutti i costi vincere il premio nazionale di miglior articolo. 
Facendo un giro nei pressi della stazione, nota un manifesto che parla di un :" treno dei fantasmi " cioè 
una gita in treno per assistere all' apparizione di fantasmi durante il tragitto. Il giornalista ne approfitta 
e decide di partecipare.
Arrivato il giorno della partenza munito di macchina fotografica si reca alla stazione. lui pensa che ci 
sarà molta gente ad assistere a un avveni-
mento alquanto insolito, ma contrariamente dalle sue aspettative alla stazione si trovò da solo. Dato che 
è arrivato alla stazione in anticipo entra in sala d' aspetto e sotto la sua panchina trova un vecchio 
giornale del 1920 il quale dava importanti indizi sui punti dove si sarebbero avvistati dei fantasmi.
Salito sul treno non deve fare altro che cercare di immortalare delle immagini di fantasmi, ma non è 
così semplice perchè trova alcuni ostacoli che gli complicheranno il da farsi.
Comunque alla fine  con molta fatica a fotografare alcuni fantasmi e naturalmente a vincere il premio 
come miglior articolo.
E' un libro che a me è piaciuto molto visto che ti tiene spesso sulle spine perchè non sai mai cosa sai 
per succedere. E' un libro abbastanza corto ma concreto in quello che vuole esprimere.
Consiglio di leggerlo a chiunque soprattuto a chi ama il genere misterioso.


Autore: Jules Verne
Titolo: I figli del capitano Grant
Editore: Mursia
Alunno: Claudio Perego
Classe: 3A
Sezione: A
Scuola: Scuola Statale “Aldo Moro” di Carnate
Tel. 039/670364
Fax. 039/670096
Comune: Carnate (Mi)
Data: 06/04/98
RECENSIONE:
Lord Glenarvan è un lord scozzese molto ricco. Un giorno, mentre era a pesca con la consorte e i suoi 
conoscenti, ha trovato un messaggio di aiuto in una bottiglia.
Purtroppo il messaggio era consumato ed era molto difficile da decifrare.
Lord Glenarvan riuscì a ritrovare però i figli dell’uomo che ha inviato il messaggio e decise di partire. 
Dopo una attenta decifrazione del pezzo di carta consumato i protagonisti salpano per il Sud America 
in ricerca del capitano Grant. 
Arrivati a destinazione non trovarono traccia del naufrago ma le speranze vengono subito ravvivate da 
una nuova interpretazione del messaggio che rese immediata la partenza per l’Australia. 
Purtroppo neanche lì fu trovata traccia di naufraghi.
L’ultimo tentativo avvenne in Nuova Zelanda, ma senza risultati. 
Le speranze di portare a fine la ricerca erano quasi scomparse quando, per caso, il capitano Grant venne 
trovato su un isola vicino alla Nuova Zelanda.
Secondo me è un libro d’avventura  molto bello ed appassionante, ricco di colpi di scena che ravvivano 
l’azione del racconto, con personaggi ben caratterizzati e paesaggi descritti con gran precisione.
Durante la storia sono presenti molti riferimenti geografici, gli eventi sono realistici e la storia è 
credibile anche se un po’ troppo movimentata. 
Tuttavia c’è anche qualche difetto: alcune volte i vari riferimenti sono troppo precisi e lunghi ed 
inoltre, nonostante ci sia un glossario, sono usati troppi termini che riguardano il gergo della 
navigazione.
Consiglio questo libro molto vivamente perchè è un classico dell’avventura e per il finale molto 
positivo che non da mai fastidio.


Autore: Kevin J Anderson
Editore: Sperling & Kupper
Titolo: Guerre Stellari: I Campioni della Forza
Alunno: Bigatti Matteo  
Sez: 3 A      06 - 04 - ‘98  
Scuola: Aldo Moro  (Carnate)
N° Tel: 039/670364    
N° Fax: 039/670096
Recensione:
Il libro “I Campioni della Forza” è un’avventura formata da continue battaglie spaziali, su astronavi 
sempre più sofisticate e con armi sempre più potenti.
Il racconto è costituito da più vicende che accadono tutte nello stesso periodo e collegate tra loro. Tutti 
quanti gli avvenimenti hanno la stessa base: la guerra tra l’Impero e la Nuova Repubblica.
Il protagonista è Luke Skywalker, che inizia la sua avventura da cavaliere Jedi fino a diventare maestro 
di quest’arte. Altri personaggi molto importanti sono Kip Durron, un allievo di Luke; Han Solo, un 
grande amico di Luke; la principessa Organa Solo e suo figlio Anakin; Qui Xux, un’importantissima 
dottoressa della Nuova Repubblica.
Dalla parte del perfido Impero abbiamo invece il cattivissimo Tol Sivron, comandante dell’impero e 
l’ammiraglio Daala, comandante della flotta di assaltatori cioè i soldati dell’Impero.
Le vicende più importanti sono:
? la distruzione della base del Maw, una delle basi dell’impero;
? il tentato rapimento da parte dell’impero del piccolo Anakin Solo senza poi, per fortuna, la riuscita;
? la guarigione tramite tecniche Jedi del Capo di Stato Mon Mothma dal virus che l’aveva attaccata
? il recupero, grazie a Luke Skywalker, di Kip Durron che si era lasciato trasportare al lato oscuro 
della forza
Questo libro secondo me è senza dubbio il più bello che abbia mai letto. Prevale soprattutto l’azione, 
continui combattimenti e assalti improvvisi dove l’amicizia e la collaborazione tra i personaggi attira 
molto e sale quasi in primo piano. Fondamentale in questo libro è un’energia che possiedono solo le 
persone che riescono a scoprirla e che viene chiamata Forza. Questa Forza è divisa in due parti: quella 
buona che possiedono tutti i cavalieri Jedi e quella oscura che qualche volta riesce a sotterrare quella 
buona.
Secondo me tutte le vicende e tutti i personaggi vengono descritti molto bene e certe volte sembra 
davvero di trovarsi nel mezzo dell’avventura.
Questo libro io lo consiglio a qualsiasi persona di qualsiasi età perché è davvero entusiasmante e lascia 
molte volte col fiato sospeso.	


AUTORE : Philip Pullman
EDITORE : Arnoldo Mondadori Editore
ALUNNA : Alaimo Cristina
CLASSE : 3 A
SCUOLA : Media Statale di Carnate
TEL. : 039/670364
FAX : 039/670096
COMUNE : Carnate 20040 (MILANO)
DATA :  06/04/1998
Questo libro parla di  una ragazza di  nome Ginny Howard che ha  sedicianni, la pelle scura 
ereditata dalla  madre Haitiana, ha molti amici,e un grande talento per la pittura e un  
eccellente rapporto con il padre  che l’ha allevata.  Ginny  era una ragazza felice, fino al 
giorno in cui  un’ assistente sociale le rivelo’ molti segreti di famiglia  dolorosi e finora 
taciuti. Ginny scopre  di avere un fratello  bianco di cui non sapeva nulla , e si rende conto 
di essere imprigionata in una fitta “ragnatela” di misteri e di bugie.
Secondo me, questo libro e’ stato molto  interessante e riflessivo, perche’ mi ha fatto 
riflettere su come la vita puo’ nasconderci dei misteri che noi neanche ci immaginiamo.
E’ un libro  che consiglierei a tutti di leggere  ,perche’ e’ molto  “reale”da alcuni punti di 
vista  rispecchia  per alcuni  una parte di vita


AUTORE: Domenique
TITOLO: Lapierre
EDITORE: Arnoldo Mondadori
ALUNNA: Viviana Passoni
CLASSE: III 
SEZIONE: A
SCUOLA: Scuola media statale di Carnate
TEL: 039/670364 
FAX: 039/670096
COMUNE: Carnate
DATA: 6/4/98
Questo libro descrive la vita nella grande città di Calcutta, in India, vissuta da tre punti di vista 
differenti: la prima è la storia di Hasari Pal, un contadino della regione del Bengala che con la famiglia 
è costretto a spostarsi a Calcutta a causa dello scarso raccolto. La seconda è la descrizione di un 
sacerdote francese (Paul Lambert) il quale decide di passare la sua vita in uno slum di Calcutta, 
chiamato Anand Nagar, la città della gioia: un quartiere costituito da baracche e piccole stanzette in cui 
convivono indù, musulmani, cristiani, sikhisti e lebbrosi in perfetta armonia. La terza storia racconta le 
vicende di Max Loeb, un medico statunitense amico del sacerdote francese che, arrivato in India stenta 
a credere a tutta quella miseria e si dimostra distaccato e schizzinoso. Dopo aver preso atto, però, 
dell’amore, della fratellanza e della fedeltà che uniscono gli abitanti dello slum, compreso l’ex 
contadino Hasari Pal, non può fare a meno di rimanere affascinato da questa terra piena di cultura, 
tradizioni e colori.
E’ un libro molto bello che fa riflettere sulle condizioni di vita degli abitanti delle bidonville che, pur 
colpiti da fame, miseria, malattie, non si arrendono, acquistando fiducia dalla loro divinità, dalle loro 
fantastiche leggende e aiutando chi sta peggio di loro.
Le descrizioni degli ospedali sovraffollati che ospitano uomini accampati per terra, oltre che cani, gatti, 
mosche ed altri insetti, sono particolarmente interessanti, seguite dalle narrazioni delle feste religiose a 
cui partecipano anche i più poveri tra i poveri.
In alcune parti diventano emozionanti anche la descrizioni dei rapporti tra gli indiani, scandite dalle 
caste e dalle innumerevoli regole religiose per le quali questi ultimi dimostrano una totale devozione: la 
loro vita dipende soltanto dalle divinità e qualsiasi cosa accada viene attribuita al loro volere.
Nel complesso è un libro che fa riflettere, pensare e che fa venire parecchi sensi di colpa nel momento 
in cui ci si accorge quante diversità ci sono nel mondo e quante persone innocenti muoiono ogni giorno 
perché non hanno un piatto di riso da mangiare.


AUTORE : Robert Leeson
TITOLO : Crescere in Fretta
EDITORE : E. Elle
ALUNNA : Julia Piearcey
CLASSE : 3
SEZIONE : A
SCUOLA : Media Statale di Carnate
TEL. : 039 / 670364
FAX : 039 /670014
COMUNE : Comune di Carnate 
DATA : Martedì 6 Aprile 1998
Questo libro parla di una ragazza di nome Janice che deve decidere cosa fare del suo futuro:lavorare 
per guadagnare un po’ di soldi o continuare gli studi andando all’università ?All’inizio non sa cosa 
fare,ma poi, un giorno, riceve una lettera da parte di una ditta la quale le propone un posto di lavoro 
come segretaria. Senza pensarci,il giorno dopo si presenta alla ditta,dove viene presa in prova per 3 
mesi.
Janice accetta questo lavoro solo per dare una mano al padre,che non ha abbastanza soldi per 
mantenere la famiglia composta da lei,il padre e il fratellino Kev.Purtroppo la madre  ha lasciato  il 
padre e se ne è andata vivere da un’altra parte.
 Dopo i 3 mesi di prova,Janice, riceve subito un aumento da parte del suo capo,David Thompson, per il 
buon lavoro svolto.Janice si innamora di David ma quando scopre che lui è sposato e la moglie aspetta 
un figlio, va su tutte le furie.E’disperata avrebbe voglia di urlare, ma non ci riesce perchè è troppo 
abbattuta, troppo delusa . Per questo dopo qualche settimana prende una grande decisione : si 
trasferisce dalla sua vicina di casa : la signora Elsom .Con lei sta bene , si sente a suo agio e la sua vita 
diventa più facile. C’è solo una cosa che le manca : la mamma.Janice ci riflette a lungo e poi decide di 
andare a cercare la madre e di riunirsi a lei .

Questo libro mi è piaciuto molto perchè narra la storia  di una famiglia qualunque che si è separata 
come tante  altre famiglie . Tratta di una storia vera,contemporanea .Ogni giorno qualche famiglia va in 
rovina, i genitori si separano e il figlio si sente escluso, pensa :”PERCHE’ I MIEI GENITORI NON SI 
VOGLIONO PIU’ BENE ?Parla di una ragazza che deve portare avanti la famiglia da sola perchè la 
madre li ha lasciati e il padre non ha abbastanza soldi per mantenerli.
Ogni tanto penso :”E SE QUESTO FOSSE SUCCESSO A ME ?” Quindi io mi ritengo fortunata ad 
avere una famiglia, una famiglia che si vuole bene e che mi vuole bene.


AUTORE:MARLO MORGAN
TITOLO:E VENNE CHIAMATA DUE CUORI
EDITORE:
ALUNNA:SILVIA CASATI
CLASSE:3
SEZIONE:A
SCUOLA:CARNATE
TEL. 039/670364
FAX.039/670096
COMUNE:CARNATE
DATA:6/4/1998
La protagonista di questo libro è la scrittrice, la quale ai suoi tempi, fece un viaggio nella bellissima 
Australia.
Qui conobbe i suoi abitanti, ne apprese le usanze, e diventò una di loro.
Capì che quella gente era diversa da quella del resto del mondo: non conoscevano la violenza, secondo 
loro il bene e il male erano una cosa sola, animali e umani non erano differenti, essi apprendevano la 
forza attraverso la debolezza.
Questo libro mi è piaciuto molto, specialmente perché anche a me piacerebbe molto andare in posti 
come quello e, come ha fatto l’autrice, inserirmi in quella società così diversa da quella che viviamo 
tutti i giorni nel paese in cui viviamo ,ma non sarei sicura ci riuscire ad adattarmi bene in un luogo così 
insolito.


AUTORE: INGO HASSELBACH
TITOLO: DIARIO DI UN NAZISKIN
EDITORE: IL SAGGIATORE
ALUNNA: BUTTI ELEONORA
CLASSE: 3
SEZIONE:A
SCUOLA:CARNATE
TEL.039/670364
FAX.039/670096
COMUNE:CARNATE
DATA: 6/4/1998                           
Questo libro parla della vita di Ingo, un ragazzo naziskin che racconta i motivi che lo hanno portato a 
diventare nazista. 
Egli, fin da giovanissimo era diventato un fuorilegge e arrestato più volte per risse e disordini. In breve 
tempo Ingo divenne uno dei maggiori esponenti dei partiti di estrema destra e partecipò a molte 
manifestazioni naziste. 
Qualche tempo dopo Ingo si ritrovò disoccupato e decise di mollare tutto perché riconobbe i suoi 
errori. Ingo prese una seconda decisione: di rendere pubblica la sua uscita di scena. 
Molti suoi vecchi amici volevano però ucciderlo e quindi egli decise di fuggire dalla Germania e 
stabilirsi clandestinamente sotto falso nome.
Secondo me questo libro insegna che prima di fare qualcosa bisogna pensare alle conseguenze. 
Comunque è un libro che è in parte piuttosto pesante. Io approvo la coraggiosa decisione di Ingo 
di lasciare i nazisti rendendo pubblica la notizia, non condivido però la violenza e le ingiustizie 
dei naziskin.

Autore: Louis Malle
Titolo: Arrivederci ragazzi
Editore:
Alunna: Silvia Casiraghi
Classe: 3 media 
Sezione A
Scuola: media statale di Ronco Briantino-tel e fax 039/ 6079675 
Comune: Ronco Briantino 
Data: 27\03\98
RECENSIONE:

Quest'anno, durante le vacanze estive, ho letto parecchi libri, e quello che mi è piaciuto di più è 
stato "ARRIVEDERCI RAGAZZI" di Louis  Malle. La vicenda è ambientata in Francia, una 
nazione occupata dalle truppe tedesche, nel gennaio del 1944. Julien viene mandato dai genitori, 
che intendevano proteggerlo dall'occupazione nazista, in un collegio cattolico. Qui la vita trascorre 
normalmente tra lezioni e attività ricreative, piccoli contrasti, scherzi, rivalità fra gli studenti. Un 
giorno Padre Jean, direttore del collegio, introduce tre nuovi ragazzi, uno di questi- Jean Bonnet-
viene inserito nella classe di Julien. Julien è un ragazzo molto vivace e un po' presuntuoso, Jean è 
intelligente, riservato, dallo sguardo triste. 
Nel collegio lavora anche Joesph, con il quale i ragazzi trafficano, scambiando vasetti di 
marmellata, dolci ecc. con sigarette e francobolli. Inizialmente tra Julien e Jean ci sono scontri e 
competizioni. La bravura  di Jean nel suonare il piano diventa motivo di invidia e gelosia da parte 
del compagno. Julien trova l'amico strano e misterioso, cerca di capirne il motivo di invidia e 
gelosia da parte del compagno.  Fruga tra le sue  cose e scopre una foto di famiglia e un bel libro di 
matematica con scritto: "Primo premio per matematica attribuito a Jean Kipplestien". Capisce il 
motivo di tanto riserbo: Kipplestien è un cognome ebreo. Un giorno Padre Jean scopre  i traffici 
poco puliti, di Joesph con gli studenti e lo licenzia. Joesph si vendica facendo la spia ai tedeschi e 
questi arrivano al collegio e arrestano Padre Jean e i tre ragazzi ebrei. Anche se la storia è triste, 
perché vissuta in un periodo difficile, durante la guerra mentre regnano odio, intolleranza e 
razzismo, mi è piaciuta la profonda amicizia tra Julien e Jean. All'inizio i due ragazzi hanno qualche 
difficoltà ad andare d'accordo, ma poi la loro amicizia diventa vera e profonda. Jean difende Julien 
quando viene scherzato dai compagni per avere fatto la pipì a letto, mentre Julien giustifica Jean che 
non partecipa alle prove di canto. Purtroppo io non ho una vera amica, piacerebbe molto anche a me 
avere un'amica sincera con cui confidarmi.
                                    

AUTORE: M. Ottino, S. Conte
TITOLO: UN MISTERO PER CINQUE RAGAZZI
EDITORE: Edizioni scolastiche Bruno Mondadori
ALUNNA: Noemi Maggioni
CLASSE: 1^
SEZIONE: B
SCUOLA: Scuola Media Ronco Briantino--tel e fax 039/ 6079675
COMUNE: Ronco Briantino
DATA: 18/3/1998
RECENSIONE:

Piacerebbe anche a voi indagare e chiarire una storia inquietante, di notte, con i vostri
migliori amici e di nascosto dai genitori?…..E' ciò che accade nel romanzo " Un mistero
per cinque ragazzi ", un giallo emozionante ambientato nel paese di Azeglio e presso la 
locale scuola media. 
Cinque ragazzi frequentano nell'ambito scolastico un gruppo di ecologia. Una notte, si 
recano con il loro professore nel bosco del paese e vedono un camion che scarica nel lago
sostanze nocive. Il professore impedisce ai ragazzi di intraprendere delle indagini, ma loro
segretamente cercano di individuare i responsabili. Una sera qualcuno si accorge della loro
presenza e Giulia , una compagna, viene rapita….
Non continuo il racconto dei fatti, in quanto toglierei tutta l'emozione della lettura!
La narrazione mi ha molto colpito: è ricca di suspence, inoltre affronta un tema attuale
e molto sentito da tutti, quello dell'inquinamento ambientale. Vengono evidenziati anche i
problemi dei ragazzi: le paure, i rapporti interpersonali, insomma le difficoltà che riguardano
da vicino noi che stiamo vivendo il periodo dell'adolescenza.
Complimenti all'autrice che ha saputo catturare la mia attenzione e mi ha fatto trascorrere
diverso tempo delle mie giornate a cercare la soluzione della storia.

 
AUTORE: Michael Ende
TITOLO: Momo
EDITORE: Longanesi e C.
ALUNNO: Monica Brambilla
CLASSE: 1^
SEZIONE: B
SCUOLA: Scuola media Ronco Briantino-tel e fax 039/ 6079675
COMUNE: Ronco Briantino
DATA: 04 aprile 1998
RECENSIONE:

Tra le rovine di un anfiteatro ai margini di una città, si rifugia una 
bambina fuggita dall' orfanotrofio. agli abitanti dice di chiamarsi 
Momo e non conosce la sua età.
Dopo poco tempo, la bambina diventa simpatica a tutti; chi ha un 
problema, va da Momo che, con la sua capacità di saper ascoltare, 
riesce a riportare la felicità a tut-ti i paesani. Momo riappacifica gli 
uomini, pone fine ai litigi.
Un giorno la ragazzina deve affrontare da sola i membri di una 
potente società segreta che mettono in difficoltà i cittadini. Momo 
però, trova in mastro Hora, cu-
stode del tempo e in Cassiopea, la tartaruga saggia, due validi 
aiutanti con i quali riesce a salvare chi era stato truffato.
Il libro mi è piaciuto molto, perché aiuta a riflettere su problemi 
attuali; affronta tematiche quali la mancanza di rispetto verso le 
persone, l' intenzione di raggiun-
gere un certo obiettivo e, la più importante, l' insensibilità verso gli 
anziani che hanno bisogno del nostro aiuto. Leggendo, ho passato 
intere sere a ripensare a questi messaggi dell' autore. Il libro, inoltre, 
è avventuroso e spesso ho perso ore di sonno per continuare la 
lettura. L' invito a leggerlo è rivolto soprattutto a chi ha desiderio di 
imparare divertendosi.                       


Autore: Saidou Moussa Ba e A. Micheletti
Titolo: La promessa di Hamadi
Editore: De Agostini
Alunna: Selena Viganò
Classe: 3 media 
Sezione A
Scuola: media statale di Ronco Briantino-tel e fax 039/ 6079675
Comune: Ronco Briantino 
Data: 7\04\98
RECENSIONE:

"A me sembra una bella storia che valeva la pena di essere raccontata e mi piace pensare che qualcuno 
la leggerà" e la apprezzerà. Il racconto, "La promessa di Hamadi", vi farà viaggiare tra due mondi 
molto diversi e costretti a convivere fra problemi e contrasti. Il libro vi permetterà di conoscere il 
mondo dell'Africa, e di mutare il modo di conoscere gli extracomunitari, così com'è successo a me. 
Grazie alla lettura ora vedo al di là della loro pelle e del loro lavoro: vedo il loro modo d'essere, e, per 
contrasto, la vita che noi abbiamo imposto. Mi rendo conto che hanno una famiglia, impaziente di 
vederli comparire all'orizzonte, magari con qualche soldo guadagnato in Europa. Anche per Hamadi, il 
protagonista di questa stupenda storia, l'Europa era un paese in cui far fortuna. Il libro narra la storia di 
Semba e di suo fratello Hamadi. La storia del primo dipende, fin dalle prime pagine, da quella del 
fratello: dopo la partenza di Hamdi, Semba fa un sogno misterioso che lo condurrà in Italia e qui 
scoprirà fra l'altro il razzismo: "Un insetto più pericoloso del ragno delle mangrovie infesta i campi di 
pomodori. La sua testa è l'ignoranza, il corpo è l'egoismo, la coda è l'ipocrisia. Questo insetto invade la 
strade, si annida nelle case dei bianchi. Il suo morso uccide quello che gli esseri umani hanno di più 
umano, il suo veleno produce razzismo.  
Noi attribuiamo la causa del razzismo all'ondata migratoria del nostro secolo, ma, come molti studiosi 
hanno affermato, si possono attribuire al problema motivi più profondi che riconducono ad una crisi 
generale di valori nella nostra società. Ma Semba ha incontrato anche "uno Stato più forte dello Stato": 
la mafia. Colei che corrompe, distrugge e divora le persone. Con la sua acidità riesce a dominare tutto 
e tutti, spesso anche lo Stato. L'immagine della mafia in questo libro è sintetizzata da Pino (don 
Giuseppe). Pino controlla Semba per arrivare ad Hamadi, responsabile di aver provocato una rivolta 
fra immigrati contro gli sfruttatori europei. La sua sensazione si rivela esatta: nel giro di qualche mese 
Pino si ritroverà faccia a faccia con Hamadi, e, mentre lo sta uccidendo, riuscirà anche ad accusarlo di 
un reato di cui tutti gli extracomunitari devono macchiarsi: la ricerca della libertà.
La parte più appassionante, l'avventura in Europa, inizia con un sogno premonitore e finisce con 
un'altra premonizione: "E' una striscia scura, in movimento, che tiene tutto l'orizzonte. Si avvicina a 
poco a poco. E' una folla che avanza. Riconosci i volti. C'è anche Mairame con in braccio un bambino. 
Rallegrati, Semba, mio figlio è nato. Il piccolo ha in mano qualcosa: una grande conchiglia rosa, dalla 
forma tormentata. Sono vicinissimi, e ti accorgi che dalla conchiglia scende un filo di sabbia bianca. 
Vedi che il bimbo muove le labbra e capisci che sono io che ti parlo. La voce è sommersa dalle altre e 
non distingui le parole. Ma capisci che ti sto dicendo qualcosa di semplice, di importante, di buono 
come una promessa". Questo è il finale di un'avventura senza precedenti nella mia memoria, mi ha 
lasciato un grande segno e un importante insegnamento: "Non me l'ha dato un uomo il mio colore, 
nessuno me lo può togliere: è una bandiera". Nel romanzo si accenna ad una costruzione, ormai 
abbandonata, chiamata "l'albergo degli schiavi", dove erano ospitati immigrati di tutto il mondo. 
Quando la chiusero si verificò un episodio per me drammatico: un cittadino senegalese, non sapendo 
dove andare, chiese al poliziotto se poteva almeno sdraiarsi a terra per dormire, "il poliziotto ha 
allargato le braccia e non ha saputo che cosa rispondere, che cosa si può dire a uno che per tre anni ha 
avuto come unico rifugio una lurida stanza in mezzo a decine di persone, e che si vede 
improvvisamente gettato sulla strada?". Non si deve pensare che il problema degli immigrati sia una 
questione riguardante altri, interessa tutti noi. Per ridurre l'impatto sociale con il razzismo si deve 
prima di tutto capire cosa si intende per integrazione: "Un inserimento progressivo in una società 
costituita da individui ai quali vengono riconosciute le stesse opportunità e gli stessi diritti, oppure un 
forzato adattamento a una condizione subalterna, al ruolo di nuovi schiavi?".


AUTORE: Giuseppe Pederiali
TITOLO: Le porte del tempo
EDITORE: Ed. scolastiche Bruno Mondadori
ALUNNO: Elisa Viscardi
CLASSE: 1^
SEZIONE: B
SCUOLA: Scuola media Ronco Briantino--tel e fax 039/ 6079675
COMUNE: Ronco Briantino
DATA: 04 aprile 1998
RECENSIONE:

Avere nuovi amici: superare una prova difficile per essere ammesso 
in una banda di ragazzi. Vivere avventure straordinarie, viaggiando 
nel tempo con l' aiuto di uno stregone. Ecco gli ingredienti che 
rendono questo testo appassionante e divertente nello stesso tempo. 
Il protagonista potrebbe essere uno di noi, che desidera fare nuove 
conoscenze e, per questo, è disposto a tutto; ma non ha fatto i conti 
con la sua sensibilità , tanto che non riesce a sacrificare il ramarro, 
vittima stabilita per entrare nella banda.
Escluso dal gruppo, il ragazzo conosce Zenone lo stregone e con lui 
intraprende un fantastico viaggio attraverso " le porte del tempo ", 
nelle epoche più lontane e remote della terra.                                                                                      


AUTORE: Katherine Paterson
TITOLO: La grande Gilly Hopkins
EDITORE: Piemme
ALUNNA: Costa Valeria 
CLASSE: II
SEZIONE : B
SCUOLA: Scuola media di Ronco Brinatino--tel e fax 039/ 6079675
COMUNE: Ronco Briantino (Mi)
DATA: 4/4/1998

RECENSIONE 
Gilly è una ragazzina dura, spregiudicata, molto aggressiva, forte e dotata di grande coraggio. E' 
una di quelle ragazzine alla ricerca della madre che l'ha abbandonata fin da piccola nelle mani 
dell'assistenza sociale e che ha permesso che fosse sballottata da una famiglia adottiva all'altra. 
Gilly si trova infine nella cosa di Trotter, una donna enorme con un figlio non molto sveglio. Ma 
Gilly continua a pensare alla mamma, alle cose belle che avrebbe potuto fare insieme a lei, come 
tanti suoi amici fanno con le loro madri. 
Perché far trovare i propri figli in queste situazioni? 
Come Gilly molti altri bambini hanno vissuto e vivono tuttora questa realtà. Credo che tutti coloro 
che sono senza una madre avrebbero bisogno di vivere delle emozioni, di avere l'affetto e l'amore di 
qualcuno. Perché essere amati vuol dire tanto. 
Noi tutti non pensiamo o meglio non sempre ci interessiamo della vita di questi bambini che non 
hanno mai ricevuto quello che la maggior parte dei ragazzi ha: l'amore da parte dei genitori.