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Verna e Jolly



AUTORE: Euwer Wolff Virginia
TITOLO : Verna e Jolly
EDITORE: Junior Mondadori
ALUNNO: Corrado Francesca
CLASSE: 2
SEZIONE: A
SCUOLA: S.M.S. “Il Guercino” 
                  Tel. 051-460205, fax 051- 460007
COMUNE: Bologna
E-MAIL: guercino@guercino.bo.cnr.it 
DATA: 29-03-00
RECENSIONE FAHRENHEIT 451
Due ragazze Verna e Jolly non hanno mai avuto nulla in comune nella loro vita prima di un 
annuncio sul giornale scolastico. 
Due caratteri diversi, abitudini, pensieri, modi e tradizioni completamente differenti. Verna 
quattordici anni liceale e la ferma decisione di andare all'università, vive  con la madre in una 
casa in cui non le manca nulla.
Jolly, diciassette anni, un lavoro in una fabbrica illegale, con due figli di tre e un anno affidati 
a lei perché i loro padri l'anno abbandonata, con due figli di tre e un anno affidati a lei perché 
i loro padri l'hanno abbandonata, una casa o, meglio un tugurio con un affitto salatissimo.
Eppure basta un annuncio che dice DISPERATO BISOGNO BABY-SITTER, che Verna entra nella vita di Jolly e dei suoi meraviglisi bambini, per misurarsi con il caos, la miseria, la 
disperazione, ma anche un indomito coraggio. Infatti, poco dopo, Jolly viene licenziata 
ingiustamente dal suo capo. Sembra che il mondo le crolli addosso, ma Verna riesce a 
incoraggiare Jolly che la vita non è finita che c'è ancora un motivo per vivere. Così Jolly 
dopo molte angosce, decide, per consiglio di Verna, di tornare a scuola, con successo. Poi 
appare sul giornale locale il titolo ”Studentessa salva la sua bambina, passa a pieni voti 
l'esame di pronto soccorso del programma avanti mamme”. E' la sua rivincita sul destino 
avverso. 
Un libro bellissimo che consiglio a tutti, proprio a tutti. A chi vuole evadere e a chi vuole 
riflettere, a chi vuole rendersi conto della propria felicità, senza lamentarsi. Sì, perché questo 
libro mi ha insegnato a non arrendermi nei momenti difficili perché lottando si può migliorare. 
In più noi, non dobbiamo lamentarci perché c'è chi è in una situazione peggiore, ma non è 
“irreparabilmente da buttare”. E' come una rosa nel deserto, come una sola stella nel cielo 
nero: è la speranza.