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Il richiamo della foresta



AUTORE: London Jack
TITOLO: Il richiamo della foresta
EDITORE: Mondadori
ALUNNA: Corrente Letizia
CLASSE: 2°
SEZIONE: A
SCUOLA: S.M.S. "Il Guercino"
                  tel. 051-460205 fax 051460007
COMUNE: Bologna
E-MAIL: guercino@guercino.bo.cnr.it 
DATA: 29-03-00
RECENSIONE FAHRENHEIT 451
Ii cane Buck vive comodamente nella casa del giudice Miller amato da tutti i componenti 
della famiglia; ormai ha quattro anni, è un aristocratico soddisfatto ma, grazie alla caccia e 
alla vita all'aria aperta, è forte e non ha un filo di grasso: siamo nel 1897 e la scoperta di 
giacimenti d'oro tra i ghiacci del Nord richiama uomini da ogni parte del mondo; Buck viene 
rapito da un aiutante del giardiniere del giudice Miller e venduto ai cercatori d'oro: il povero 
cane entra così nel regno della legge primitiva e violenta dei cercatori d'oro e messo al traino 
delle slitte.
Da cane padrone diventa animale da tiro, ma con volontà e tenacia impara a lottare contro 
le avversità e acquista il posto di comando tra i cani e il rispetto degli uomini. Ha cambiato 
non solo la sua vita ma anche il modo di pensare e in lui è nata una dignità nuova, diversa.
Dopo varie avventure, ecco l'ultimo padrone che maltratta e picchia duramente Buck ormai 
allo stremo, stravolto dalle sofferenze. Ma arriva John Thorton, il suo salvatore. Tra loro 
nasce l'amore, Buck lo adora, per lui affronta prove durissime, ma nel profondo della foresta 
risuona un richiamo. Si risveglia in lui sempre più forte un istinto atavico che lo spinge verso 
la vita selvaggia; Buck è colto da un impulso irresistibile, prova una gioia sfrenata, si rende 
conto che sta rispondendo al richiamo.
Alla morte di Thorton, nulla più lo trattiene, l'ultimo legame con l'umanità è spezzato, l'uomo 
e le pretese dell'uomo non lo trattengono più. Incontra un lupo e se ne va nel branco 
diventando un capo leggendario.
E' bella ma durissima la trasformazione di Buck da cane umano a cane della foresta, prima 
vigeva l'associazione uomo-tranquillità, ora invece si è formata in lui l'associazione uomo-
violenza-pericolo. Si fa fatica a leggere le pagine che raccontano delle sue terribili 
sofferenze, mettono angoscia e viene voglia di tralasciarle e passare oltre. Ma 
fortunatamente ci sono anche quelle in cui si gioisce dei suoi successi e delle sue splendide 
prove.
E' stupenda l'immagine finale: Buck, immobile come una statua al centro della radura sotto il 
chiarore della luna viene attaccato dai lupi ma ormai è più forte di loro e li costringe a 
ritirarsi. Ha vinto, un vecchio lupo magro gli si avvicina con modi amichevoli e piano piano 
tutto il branco gli si affolla intorno: Buck ormai è uno di loro e se ne va ululando al fianco di 
quel fratello selvaggio.