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il piu grande uomo scimmia del pleistocene



AUTORE: Roy Lewis
TITOLO: "Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" 
EDITORE: Adelphi
ALUNNO:  Luca Nannetti
CLASSE:   II
SEZIONE: A
SCUOLA: S.M.S. "Il Guercino" 
TEL.:         051/460205 
FAX:          051/460007
COMUNE: Bologna
E-MAIL:    guercino@guercino.bo.cnr.
DATA:       29/03/2000
RECENSIONE FAHRENHEIT 451
"Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" unisce preistoria e giorni d'oggi, i viaggi, ad 
esempio, si fanno in Francia, o in Cina o in Africa, ma anche tra le grandi glaciazione del 
passato.
Il libro comincia con la scoperta del fuoco e l'utilizzo del fuoco da parte di una nuova specie 
di animale: l'uomo. 
Questo grande passo viene compiuto da un ominide, Edward, capo di un orda, spinto dalla 
curiosità e da una grande consapevolezza del proprio compito.
Nell'orda sono presenti tanti tipi e caratteri diversi: zio Vania, l'amabile reazionario che 
vorrebbe tornare a vivere sugli alberi e predice catastrofi dovute al progresso, zio Ian, un 
infaticabile viaggiatore che ci descrive l'aspetto geografico, Osvald, il cacciatore più abile fra 
i giovani, Alexsander, l'artista, Wilbur, l'artigiano, e infine Ernest, il quarto fratello, voce 
narrante e filosofo. 
Non mancano le donne: madri, zia, sorelle e il simpatico gruppo di ragazze che si 
aggiungono nel corso del racconto.
I personaggi vengono trascinati dal grande Edward nella pericolosa avventura 
dell'evoluzione umana  irrefrenabile e senza sosta: quella da cui siamo nati noi.
Partendo dalla naturale esigenza di cucinare senza essere cucinati e mangiare senza essere 
mangiati, con grande acume scientifico unito allo humour, si giunge ad alcune delle più 
importanti e pericolose scoperte dell'umanità: il fuoco, la lancia, la pietra focaia, l'arco e 
soprattutto il matrimonio. 
Naturalmente le dispute e i malumori segnano ogni passaggio, perché ogni invenzione può 
essere buona o cattiva e rischia di sfuggire al controllo e, soprattutto, rivelarsi una diavoleria 
che va contro natura.
Alla fine tutti riconosceranno che Edward, caduto vittima della sua ultima invenzione, l'arco, 
è "il più grande uomo scimmia del Pleistocene".