[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Storia di un uomo



Autore: Uhlman Fred
Titolo: Storia di un uomo
Editore: Universale Economica Feltrinelli
Alunno: Rossi Federico
Classe: 3
Sezione: B
Scuola: Guido Reni tel.051/235481 fax 051/260409
Comune: Bologna
E-mail: reni@kidslink.bo.cnr.it
E' l'autobiografia di Fred Uhlman, un ebreo tedesco che sopravvisse a quello che lui definì 
uno degli uragani più furiosi della storia, il nazismo. Nel libro sono raccontate le sue 
speranze, le sue impressioni e, soprattutto, le sue  esperienze. Sono descritti lo stupore di chi 
non ha mai assistito ad un'ingiustizia così incredibile come l'antisemitismo, ma anche la fuga 
dell'autore dalla Germania nazista verso la Francia, poi la Spagna ed infine l'Inghilterra, la 
sua seconda patria.
Questo libro mi ha colpito molto, perché è diverso da quelli che sono solito leggere. Non ci 
sono avventure straordinarie e fantastiche, ma semplicemente la vita di un uomo che, come 
egli stesso si autodefinisce, ha “l'ambizione irrealizzabile di raggiungere le stelle non con un 
razzo, ma con la propria arte”. Mi aspettavo, leggendo il retro del libro, qualcosa di molto 
più noioso, monotono e ripetitivo; mi aspettavo una di quei racconti ricchi di descrizioni in 
cui ad un certo punto si perde il filo perchè non sono più coinvolgenti ed interessanti, ma non 
è stato così. Anche se non ci sono molti colpi di scena, la storia mi ha interessato fino alla 
fine perché è vera e terribile. Particolarmente intensi e intrisi di emozione mi sono sembrati i 
momenti in cui l'autore parla del nazismo e dell'antisemitismo, perché, in questi casi, riesce 
ad esprimere molto chiaramente i sentimenti degli ebrei perseguitati. Uhlman dice anche che, 
nella sua vita, deve a Hitler più che a chiunque altro, perché senza di lui non avrebbe mai 
avuto il coraggio e la forza necessari per andarsene dalla Germania. Questo pensiero 
dell'autore mi ha colpito molto, perché è piuttosto difficile sentir parlar così un perseguitato 
del suo oppressore. Non si tratta dell' unica frase in cui l'autore dice cosa pensa di Hitler; 
anzi, il suo “ rapporto” con il dittatore tedesco è uno degli aspetti, secondo me, più 
interessanti del libro. Uhlman sostiene che l'uomo che ha guidato la Germania per così tanto 
tempo e ha sterminato così tanti ebrei doveva credere veramente in quello che faceva, e 
anch'io la penso così, anche se ciò non costituisce certo una giustificazione per uno dei più 
gravi crimini contro l'umanità.
--
***********************************************
alunno
***********************************************