[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Jack Frusciante e' uscito dal gruppo



AUTORE Enrico Brizzi
TITOLO: “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”
EDITORE: Baldini & Castoldi
ALUNNA: Sara Lattanzio
CLASSE: 3
SEZIONE: C
SCULA: “ Il Guercino”- tel.051/460205- fax 051/460007
COMUNE: Bologna
E-MAIL: guercino@guercino.bo.cnr.it
DATA:03/03/'00
Lui, Alex, studente, seguace dei miti, innamorato, duro: questo e' il protagonista del romanzo 
che riassume un anno di vita in una seconda liceo, al "Caimani".
L' autore, Enrico Brizzi, entusiasma nel descrivere i giovani e lo fa con stile vivace e 
spregiudicato. E' anche molto attento alla tecnica con cui viene narrata la storia, la quale non 
vuole essere, a mio parere, il racconto di una vicenda strettamente personale, bensi' una 
descrizione della condizione giovanile. Io non ho ancora passato quell'eta', percio' non 
posso giudicare se Brizzi abbia raccontato o meno con fedelta' situazioni comuni agli 
adolescenti, ma credo proprio di si'. Nel libro vengono descritti in chiave ironica i travagliati 
rapporti tra genitori e figli, incomprensioni che sempre ci sono state e sempre ci saranno. 
Nel racconto sono la “mutter” e il “Cancelliere”, in altri casi sono “quel bellissimo essere 
chiamato padre", in altri ancora “il rompi” e cosi' via. Infatti, chi e' quella persona che non ha 
mai litigato con i genitori sull'orario del ritorno a casa o similari? Riconosco che, alcune 
volte, e' anche una presa di posizione: ci sono alcuni che devono pensare ad ogni costo al 
contrario dei genitori, degli adulti, anche se qualche volta, l'opinione sarebbe la stessa. 
Anche Alex e' in contrasto con i suoi genitori, ma tra noi quattordicenni e il protagonista c'e' 
una totale differenza: egli sa mediare. Sa ormai benissimo come si deve comportare, come 
deve rispondere, cosa puo' ottenere, cosa non puo': noi, invece, pecchiamo di inesperienza. 
Ma il racconto non e' solo allegro e spensierato: ad un certo punto, succede un fatto orribile: 
un amico di Alex si suicida. Quindi segue un profondo dolore, ma non compassione o pena, 
perchè Martino non potra' piu' ritornare e cio' per il protagonista e' tremendo. E' terribile 
non vederlo piu' tutte le mattine, e' agghiacciante non potere piu' sentire la sua voce cantare i 
Rolling Stones e i Red Hot Chili Peppers, non vedere piu' la sua camera con i maxi- poster. 
Su tutto il libro, poi, aleggia la domanda che Alex si pone: “Bisogna continuare a studiare 
per ottenere la felicita' in futuro o e' meglio cogliere tutte le occasioni che si presentano al 
momento?”. Lo considero un libro anche per adulti perché vede la gioventu' di questa 
societa' con gli occhi dei ragazzi, in modo semplice e chiaro, senza giri di parole. Anche 
perche' sono sicura che tutti i liceali (o quasi), rileggendo quelle righe ricorderanno le loro 
esperienze, non certamente uguali ma simili si'.