Strangers

progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 18:23 MET

AUTORE: Koontz Dean R.
TITOLO: Strangers
EDITORE: Sonzogno
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Pancaldi Federico
CLASSE: 2
SEZIONE: A
SCUOLA: Guido Reni
LIVELLO: Media
COMUNE: Bologna
DATA: 02/05/95
RECENSIONE
Dom Corvaisis in California, Ginger WeiB a Boston, Padre Brendan
Cronin a Chicago, Ernie, Faye, Ned, Sandy al Tranquility Motel del
Nevada, Jack
Twist a New York, Joria e Marcie a Las Vegas: sono persone che non
si conoscono tra loro, eppure soffrono tutti identici disturbi determinati
da influssi della luna.
Spinti da forze misteriose o da messaggi anonimi, scoprono tutti di
aver soggiornato tre giorni al Tranquility Motel di Ernie e Faye due
anni prima, e la' si ritrovano per cercare di ricordare qualcosa che e'
loro proibito.
Attraverso sogni agitati riescono a capire di essere stati manovrati, di
avere subito blocchi di memoria che si stanno lentamente sfaldando.
I dieci sanno di essere osservati dagli uomini della base militare di
Thunder
Hill, comandata da Leland Falkirk, ma sono pronti a tutto, pur di
svelare il mistero che li avvolge.
Riescono infatti a scoprire che il 6 luglio di due anni prima un disco
volante era sceso nei pressi del Tranquility.
Il racconto e' ricco di riflessioni su quello che farebbe l'uomo in un
contatto con altre creature.
Saremmo disponibili ad un incontro del genere?
Leland Falkirk rappresenta quel tipo di uomo che penserebbe di essere
stato contagiato da qualche male portato dagli extraterrestri, e li
riterrebbe cattivi, quindi da distruggere.
Joria, uno dei personaggi, e' convinta che un contatto con gli alieni
sarebbe positivo, osservando le reazioni della gente che assiste alle
proiezioni dei film di fantascienza, ma un altro personaggio, Brendan,
ribatte che c'e' differenza tra un contatto immaginario e uno reale,
infatti, secondo gli antropologi, quando una cultura avanzata
interferisce con una piu' arretrata, quest'ultima subisce una crisi, spesso
un crollo totale, delle sue tradizioni e istituzioni, la cultura "inferiore"
perde rispetto per le sue religioni e i suoi sistemi di governo.
Egli fa questo esempio: "consideriamo gli indiani d'America.
Alla fine non sono stati i fucili dell'uomo bianco a distruggerli, ma lo
scontro di culture. L'influsso di nuove idee costrinse gli indiani a
vedere la loro societa' in una prospettiva diversa e il risultato fu una
perdita di stima, di forza e consapevolezza culturale."
Koontz ci vuole dire che la civilta' terrestre non e' pronta per un
contatto con extraterrestri piu' avanzati, perche', confrontandoci,
capiremmo che le nostre leggi, i nostri sistemi di governo, le tecnologie
sono nettamente inferiori, e perderemmo stima nei nostri confronti
distruggendo la nostra cultura. Koontz ha perfettamente ragione a dire
che un incontro vero non sarebbe come al cinema.
Eppoi, scrive Koontz, vorremmo convivere pacificamente con gli alieni
quando non sappiamo farlo nemmeno con terrestri con la pelle di un
diverso colore?
Inizialmente il libro fa fatica a decollare nell'attenzione del lettore, ma
quando cominciano ad apparire messaggi misteriosi, allora cresce la
suspence, che mi ha portato a divorare pagina dopo pagina. Difficile
smettere nella parte finale