Padre padrone
progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 17:35 MET
AUTORE: Ledda Gavino
TITOLO: Padre padrone
EDITORE: Feltrinelli/Loescher
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Magelli Francesca
CLASSE: 3
SEZIONE: A
SCUOLA: Il Guercino
LIVELLO: Media
COMUNE: Bologna
DATA: 26/12/94
RECENSIONE
"Il 7 Gennaio 1944 mi trovai, per la prima volta, sui banchi di scuola,
con tre mesi di ritardo rispetto ai miei compagni".
Comincia cosi' il celebre libro di Gavino Ledda, che narra la triste e
dura storia della sua infanzia e della sua adolescenza trascorse nella
piu' profonda ignoranza e solitudine, passate a lavorare come pastore e
agricoltore, nei campi del padre, un uomo violento, severo e spesso
nervoso.
Leggendo questo romanzo, che si svolge solo pochi decenni fa, ma
sembra invece lontanissimo dai nostri giorni, ho innanzitutto compreso
quanto, per un ragazzo, sia importante studiare.
Oggi, spesso, noi studenti vediamo la scuola come un peso, come un
qualcosa di estremamente noioso e inutile: tutti ne faremmo volentieri
a meno, ma credo che se ognuno di noi avesse vissuto la esperienza di
Gavino non guarderebbe piu' la scuola sotto questa ottica negativa. Il
povero bambino sardo e' costretto ad abbandonare gli studi a soli sei
anni, dopo aver frequentato, nemmeno completamente, la prima
elementare; tutto il peso della sua profonda ignoranza si fara' sentire
negli anni futuri della sua vita, quando si arruolera' nell'esercito,
frequentando un corso di elettronica e montaggio di radio.
Un altro aspetto che mi ha colpito e' il potere che le figure paterne
avevano fino a pochi decenni fa.
Il padre era un vero e proprio padrone, aveva potere decisionale su se'
stesso e su gli altri, trattava i componenti del nucleo familiare come
schiavi e li sfruttava secondo il suo volere. Nessuno poteva contrastare
il suo potere, anzi, tutti dovevano sottostargli.
Al termine di questo libro, invece, troveremo uno scontro corpo a
corpo tra padre e figlio, o, per meglio dire, tra "padrone" e protagonista
"schiavo", che verra' vinto da quest'ultimo, stanco di essere
"calpestato" e trattato come una cosa priva di valore.
Una storia commovente, triste, piena di dolore e sofferenza, che ci puo'
trasmettere una moltitudine di messaggi, tutti molto importanti e
profondi