[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
LA PAROLA EBREO
- To: LETTURA
- Subject: LA PAROLA EBREO
- From: guini (SMS G. Guinizelli - Monselice - PD)
- Date: Wed, 25 Mar 98 12:10 MET
AUTORE: ROSETTA LOY
TITOLO: LA PAROLA EBREO
EDITORE: ENAUDI
ALUNNO/A: BEATRICE RACCANELLO
CLASSE: 3
SEZIONE: D
SCUOLA: GUIDO GUINIZZELLI
COMUNE: MONSELICE
DATA: 25/03/1998
RECENSIONE
In questo libro, definito dall'autrice "una memoria autobiografica", Rosetta
Loy, che visse in prima persona il dramma delle leggi razziali, affronta una
vergogna dell'Italia di ieri: le leggi razziali del novembre 1938, la
persecuzione, la deportazione e lo sterminio delle comunit… ebraiche italiane.
La scrittrice, prima bambina e poi adolescente, apparteneva ad una famiglia
borghese benestante della Roma fascista dove si viveva in pace e dove le
amicizie non conoscevano differenze di razza o religione.
La famiglia dell'autrice "accetto'" le leggi razziali pensando che esse non
avrebbero modificato il corso della loro vita; ma la stessa scrittrice capi'
fin da piccola che esse rappresentavano un muro tra lei e le altre persone
ebree.
E' una parola, una semplice parola, "ebreo", che modifichera' il destino di
milioni di persone. "Ebreo" significa che qualcuno e' diverso, che va
esorcizzato, tenuto lontano a causa di colpe oscure, irrazionali, ataviche.
Un'intera razza umana viene sterminata perche' "colpevole" di essere ebrea,
perche' diverse credenze, e' diversa dai cristiani; ma non e' stato forse Dio
a crearci diversi? Se fossimo tutti uguali, dopotutto, vivere diventerebbe
tremendamente noioso.
La scrittrice si domanda come mai, visto che a noi cristiani e' sempre stato
insegnato di essere tutti fratelli, una persona come Pio XII non abbia lottato
contro la politica nazista e fascista, quando ci sono state persone che
piuttosto che hanno preferito condividere la sorte dei perseguitati piuttosto
che tacere, compiendo gesti di bonta', fraternita', di abnegazione.
E' uscito proprio in questi giorni il documento "Noi ricordiamo. Una
riflessione sullo Shoah" nella quale l'attuale pontefice pur sollevando Pio
XII dall'accusa di aver taciuto, riconosce le debolezze della chiesa, i
pregiudizi antiebraici, le paure e gli errori dei cristiani di fronte
all'olocausto, e chiede ancora una volta "perdono".