AUTORE: Vercors
TITOLO: Il silenzio del mare
EDITORE: Einaudi
ALUNNO/A: Allegra De Filippo
CLASSE: 3°
SEZIONE: A
SCUOLA: media statale annessa al conservatorio G.B.Martini
COMUNE: Bologna
E-MAIL: mediacon@iperbole.bologna.it
DATA: 24/03/00
Un ufficiale scese da una Torpedo militare e bussò alla porta di una casa. La nipote di un anziano signore (gli unici abitanti di quella casa) aprì la porta e l’ufficiale entrò, la nipote lo guidò nella sua stanza e poi tornò al suo solito, istancabile lavoro a maglia. L’ufficiale usciva la mattina e tornava la sera, e ogni volta, prima di andare a dormire, pronunciava alcune parole sul tempo, sulla temperatura, tutti argomenti di poca importanza che non presupponevano risposta, e augurava la buonanotte. Una sera, però, le cose cambiarono: l’ufficiale, in borghese, cominciò a parlare della Francia, del suo amore per questo stato, che era la sua patria e che, a causa di suo padre, non aveva mai potuto vedere, poi confessò di essere un musicista e che la musica era tutta la sua vita. Diceva che bisognava vincere il silenzio della Francia e la cosa lo attraeva. Amava, ammirava la musica e sosteneva che la sincerità avrebbe superato tutti gli ostacoli. Affermava con sicurezza che, ormai, tutti obbedivano al timore e non più all’amore. Un giorno, però, partì finalmente per Parigi per due settimane. Quando tornò, era distrutto. C’erano molti problemi, e quella sarebbe stata l’ultima sera in quella casa. Dopo aver augurato la buonanotte, guardò la nipote e le mormorò un addio, lei, che fino a quel momento aveva ascoltato tutti i discorsi a testa bassa, senza parlare, alzò il volto e gli rivolse il primo e l’ultimo saluto.
Il linguaggio è abbastanza complicato, ma colpisce per la sua grande profondità e significato. Riesce ad essere un linguaggio descrittivo e misterioso, che sa dare una strana inquietudine.
Un momento bellissimo è la fine, quando l’ufficiale saluta con un addio la nipote e lei… Infine la ragazza mosse le labbra. Gli occhi dell’ufficiale brillarono. Disse "addio".