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progetto fahrenheit
AUTORE: Caryl Chessman
TITOLO: La legge mi vuole morto
EDITORE: Rizzoli
ALUNNA: Buonanno Flora
CLASSE: 3
SEZIONE: F
SCUOLA: "Pergolesi 1"- 0818042708
COMUNE: Arco Felice-Pozzuoli(NA)
DATA: 28/3/2000
RECENSIONE
Questa è la vera, tragica storia di Caryl Chessman,
detenuto nel bracciodella morte.
Trentenne, chiudeva con questa condanna una lunga
serie di atti contro la legge.
A sedici anni ere già un sospettato, poi fu reclutato
dalla malavita e gli furono
attribuiti una gran quantità di delitti, inflitte
condanne anche quando non ne era
colpevole: rapine, furto con saccheggio o con
destrezza, spaccio di banconote
false, tentati omicidi, c’era di tutto sulla sua
fedina penale.
A ventisei anni, con due condanne al suo attivo,
lascia il carcere di Folsom.
Era pronto per entrare nel grande giro delle bande che
controllavano il gioco
d’azzardo nella regione; così, in uno scontro tra
rivali per la supremazia sul
territorio, si trovò dietro la polizia.
L’inseguimento per le strade, gli scambi di
revolverate, terrorizzarono i cittadini
e lui fu soprannominato ‘il bandito dei semafori’.
Arrestato, fu poi condannato alla pena di morte e:“A
comincire dalla mattina del sabato tre luglio 1948,
nell’affittanza della cella n.2455 subentrò Chessman”.
Questo libro è stato pubblicato nel lontano 1960 ma,
ancora oggi quello della pena di morte è un problema
irrisolto in molte parti del mondo, anche in quelle
cosidette 'avanzate'.Leggendo le pagine di questo
libro mi sono resa conto di quanto possa essere
tragica la situazione di un uomo che sta nel braccio
della morte, in attesa del giorno
dell'esecuzione.Qualunque uomo, durante la sua vita,
non può non essere mai sfiorato dal pensiero della
morte, dall'angoscia di perdere la proria vita o le
persone a cui si vuol bene, ma non sa quando e come
ciò avverrà e vive, giorno per giorno.
Posso solo immaginare quanto debba essere
tragico,invece, conoscere il giorno, l'ora, il modo in
cui tutto finirà.
Ai condannati, colpevoli o peggio innocenti, non è
concesso neanche distrarsi dal pensiero della morte;
chiusi in una cella, senza speranze se non quella di
ritardare, con ogni mezzo legale, l'esecuzione.
Non credo sia giusto che un uomo possa condannare un
altro uomo, anche se ha commesso gravi delitti, perché
nessuno di noi, esseri mortali, è al pari di Dio.
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