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AUTORE:Wieviorka Annette
TITOLO: Auschwitz spiegato a mia figlia
EDITORE: Einaudi
ALUNNO/A: Bressanin Margherita
CLASSE: 2
SEZIONE: D
SCUOLA: SMS Guido Guinizelli N. Tel. 0429-72582 Fax 0429-783294
COMUNE: Monselice
Data: 24/03/2000
RECENSIONE
Il libro "Auschwitz spiegato a mia figlia" tratta della deportazione ed
eliminazione degli ebrei da parte dei nazisti, raccontata da una madre alla
propria figlia che era rimasta colpita nel vedere un numero indelebile
inciso
nella carne dell'avambraccio destro di Berth, una loro conoscente.
Leggendo la drammatica storia di questo evento si viene emotivamente
coinvolti
a tal punto che ti sembra di vivere i momenti angosciosi che vi sono
narrati.
Attraverso questo libro ho capito la triste realta' nella quale molti sono
stati costretti a vivere, oltre ad acquisire in maniera piu' dettagliata e
cosciente le false ragioni per le quali popoli diversi per cultura,
religione
e tradizione, arrivano ad odiarsi.
Mentre leggevo, ho riflettuto a lungo su come la vita degli adulti e
l'infanzia
dei bambini siano scivolate via nell'attesa che la guerra, con le sue
terribili
persecuzioni, finisse.
In questo libro si puo' notare come l'irrazionale ha giocato un ruolo di
rilie
vo in tutte le vicende umane, soprattutto nel campo del razzismo nazista.
Mi ha profondamente colpito la violenza usata dalla cosiddetta razza ariana
per affermarsi su quella ebrea, costringendo da un lato gli ebrei a cambiare
la loro vita per non morire e dall'altro trasformando persone comuni in
spieta
ti e cinici aguzzini.
Dopo aver capito molte cose su quanto raccontato dall'autrice del libro, mi
restano tuttavia ancora alcuni interrogativi ai quali non so dare una
risposta.
- Hitler era veramente convinto che gli ebrei fossero la maggior minaccia
per
il terzo Reich o faceva tutto cio' solo perche' li considerava una razza
inferiore come altri popoli?
- E perche' chi sapeva quello che stava accadendo, non ha tentato di
fermarlo
subito?
Concludendo posso solo pensare che nessuna valida ragione puo' giustificare
una
guerra o un genocidio che porta solo dolori e sofferenze a chi e' costretto
a
subirle, in particolar modo ai bambini che non potranno mai capire i motivi
per
i quali bisogna rinunciare a quei momenti di serenita' e di gioia di cui
hanno
assolutamente bisogno.
Secondo me, e' vero che conoscere quanto e' accaduto ad Auschwitz non ha
impe
dito il riprodursi di fatti simili, per esempio in Bosnia, Kossovo e in Cece
nia ma e' giusto che i ragazzi di oggi che vivono nei soffici tepori del
benes
sere, conoscano il mondo con i suoi mali e crescano almeno con il sogno di
ren
derlo migliore.