Il deserto dei tartari
progetto lettura (lettura)
Sat, 20 Apr 96 17:24 GMT+0100
AUTORE: Buzzati Dino
TITOLO: Il deserto dei tartari
EDITORE: Arnoldo Mondadori/De Agostini
ALUNNO/A: Lancerotto Luca
CLASSE: 3
SEZIONE: D
SCUOLA: Media Guido Guinizelli
COMUNE: Monselice
DATA: 23/02/96
RECENSIONE
"Il Deserto Dei Tartari" e' un libro fantastico: narra di una realta' ben
diversa dalla nostra, ma che e' pur sempre la nostra.
La narrazione e' molto povera di fatti, i quali sarebbero
probabilmente piu' d'intralcio che altro. Il ritmo della narrazione e'
molto lento, quasi ossessivo; forse perche', la Fortezza Bastiani, ove
si svolgono le vicende, e' come un mondo dentro ad un altro mondo,
la vita e' scandita in altri modi, dove il tempo scorre diversamente
dagli altri luoghi, o passa troppo veloce senza che te ne accorga, o
troppo lento.
La vita e' senza date, senza misura. All'esterno la gente sente il peso
degli anni, si crea una posizione "nel tempo", spera per il futuro.
Dentro tutto cio' non esiste: si va dove ti porta il destino. E' un luogo
che non si puo' collocare da nessuna parte e in nessuna epoca, o
meglio, lo si puo' collocare ovunque. Gli stessi personaggi sono molto
confusi, non hanno lineamenti precisi, ognuno li vede come li
preferisce. Non sono altre che macchie insignificanti, tutti in mano al
Fato; anche Giovanni Drogo, anzi, lui forse piu' degli altri. Sono tutte
persone diverse, con caratteri diversi, ma tutti uniti da uno stesso
desiderio. E questo desiderio diventa una scommessa, contro
chiunque, anche se stessi: vedere la Fortezza Bastiani tornare al suo
posto di strategica difesa del confine, con i nemici che la assediano da
sotto le mura. E' il sogno di tutti, un sogno che li unisce strettamente
alla fortezza. La speranza diventa una malattia, e impedisce a
chiunque di andarsene; la Fortezza Bastiani e' parte della vita di tutti,
tanto da non essere piu' capaci di allontanarcisi nemmeno per tornare
in famiglia senza sentirsi in un mondo estraneo, che non e' piu' il
proprio. Cosi' la vita si tramuta in una lunga, interminabile attesa di
un attacco che molti non vedranno mai. Nella solitudine del luogo
regna sovrano il silenzio; i giorni trascorrono tra le carte e gli
scacchi. Ogni cosa che inizialmente infastidiva, ora diventa amica,
quasi un'altra persona con cui discorrere. Alla fine, il destino, che
Buzzati ci propone come un qualcosa che gioca con noi alle
marionette, tornera' a ribadire la propria superiorita' cacciandoci via
quando, dopo tanta attesa, i nemici monteranno le loro tende sotto
alla fortezza.