1855 La grande rapina al treno
progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 18:33 MET
AUTORE: Crichiton Michael
TITOLO: 1855 La grande rapina al treno
EDITORE: Non indicato
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Mignemi Niccolo
CLASSE: 2
SEZIONE: D
SCUOLA: Via Premuda
LIVELLO: Media
COMUNE: Novara
DATA: 11/04/95
RECENSIONE
GENERE: Vi sono delle difficolta' nel definire questo libro che si
richiama a piu' generi. Puo' essere considerato: - storico per
l'ambientazione, ma soprattutto per lo sforzo di rendere il clima
dell'epoca; - sociale, perche' pone al centro dell'attenzione gli scenari
dell'eta' vittoriana, quali gli slum, i quartieri poveri, e il mondo dell'alta
borghesia; - poliziesco, per il modo con cui l'ispettore raccoglie gli
elementi e li "lega" in un ragionamento logico per arrivare alla scoperta
del colpevole.
AMBIENTE: La vicenda tratta di un fatto realmente accaduto durante
la meta' del 1800 in Inghilterra, quindi durante l'epoca tardovittoriana;
spesso l'autore fa riferimento alle caratteristiche di questo periodo.
L'azione si svolge fra i due estremi della societa' vittoriana; gli slum
londinesi e i quartieri abitati dall'alta borghesia. Il protagonista e'
Edward Pierce, un criminale che, grazie a questa rapina, acquisto' una
fama cosi' grande che anche la regina Vittoria lo volle conoscere. Era
un bell'uomo sulla trentina, scapolo, alto, con una folta barba rossa
secondo la moda; sembrava un gentiluomo e un benestante per il suo
modo di comportarsi e di esprimersi. Sosteneva di appartenere alla
famiglia alto borghese dei Midlands e di essere rimasto orfano; inoltre
raccontava di aver studiato a Winchester e a Cambridge, ma le sue vere
origini erano misteriose. Conosceva ministri, parlamentari,
ambasciatori stranieri, banchieri e altre importanti personalita'. Aveva
una casa in uno dei piu' eleganti quartieri londinesi e, oltre a viaggiare
in Europa, andava anche a New York. Era conosciuto anche con altri
nomi, ad esempio: John Simms, Andrew Miller o Robert Jeffers.
TRAMA: Tutto inizia tra il maggio e l'ottobre del 1854, quando si
cominciano i preparativi per compiere la rapina che avverra' circa un
anno dopo. Pierce vuole depredare il treno che, una volta al mese,
porta l'oro, destinato ai soldati che combattono in Crimea, da Londra
fino a Folhestone, dove viene imbarcato per la Francia. Agar ha il
compito di ricostruire le chiavi per aprire le casseforti in cui e'
contenuto il prezioso metallo, che verra' sostituito con pallini di
piombo. Il giorno 22 maggio 1855 la rapina viene messa in atto, ma la
polizia circa un anno dopo catturera' alcuni dei partecipanti tra cui
Pierce, che pero' riuscira' ad evadere e a far perdere le sue tracce. L'oro
della grande rapina non verra' piu' ritrovato. TEMA CENTRALE: Il
libro, espone la situazione dell'Inghilterra durante l'epoca tardo-
vittoriana e mette in luce il contrasto tra la fiducia illimitata nel
progresso e le disuguaglianze sociali che esso produce.
INTENZIONE COMUNICATIVA: L'autore vuol mostrare il contrasto
tra una ricchezza sfarzosa e una grande poverta' e mettere in evidenza
come nasce e come nasce e come prospera la criminalita'. OPINIONE
DELL'AUTORE: Crichton presenta i criminali, soprattutto Pierce,
come personaggio abili e astuti. Il suo giudizio sull'epoca che
rappresenta non e' del tutto positivo, perche' ne vede gli aspetti
negativi: la crudelta', la condizione di inferiorita' della donna, ecc.
STILE E TECNICHE NARRATIVE: Questo libro, abbastanza lungo,
di non facile lettura, presenta, oltre che parti narrative, molte ed
accurate descrizioni, anche di carattere scientifico. I periodi sono brevi
e prevale la coordinazione. Il lessico usato e' ricercato e vi sono molti
termini appartenenti al linguaggio scientifico. L'autore fa uso del flash
forward, cioe' anticipa alcuni avvenimenti; inoltre dilata i fatti che
ritiene importanti per rendere il clima dell'epoca (esempio:
l'impiccagione di un'assassina), mentre ne riassume altri; inoltre
Crichton usa diversi colpi di scena, soprattutto nell'ultima parte.
GIUDIZIO: Questo libro mi e' piaciuto molto non solo perche' e'
avventuroso, ma perche' presenta la societa' tardo-vittoriana in modo
romanzato, e quindi piu' facilmente comprensibile. Dello stesso autore
ho letto anche "Congo", libro in cui vi e' uno scontro tra la civilta'
tecnologica e la natura allo stato brado, come in "1855 la grande rapina
al treno" vi e' un contrasto tra la fiducia illimitata nel progresso e nei
benefici che puo' portare e la continua, inaspettata crescita della
criminalita' e della miseria all'interno della societa'