La capanna dello zio Tom

progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 18:28 MET

AUTORE: Beecher Stasse Harriet
TITOLO: La capanna dello zio Tom
EDITORE: Vallecchi
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Degli Esposti Margherita
CLASSE: 5
SEZIONE: B
SCUOLA: XXI Aprile
LIVELLO: Elementare
COMUNE: Bologna
DATA: 31/03/95
RECENSIONE
Nel tardo pomeriggio di un giorno di febbraio, due uomini: il Signor
Shelbi, padrone di casa e bravissima personale il Signor Haley, crudele
e sanguinario mercante di schiavi, discutevano animatamente. Il signor
Shelbi, trovandosi senza liquidi e con enormi debiti nei confronti di
Haley, fu costretto a cedergli un suo schiavo. La scelta cadde su Tom,
un robusto e forte negro, d'animo cristiano e generoso. Haley, pero',
visto un piccolo meticcio aveva deciso che Tom era troppo poco per
coprire il debito e voleva anche il ragazzino. Appresa l'orribile notizia,
la madre del piccolo, una meravigliosa meticcia, decise di seguire le
orme del marito e scappo'. Le ricerche di Haley furono inutili, e con
enorme rabbia, dovette accontentarsi del solo Zio Tom chiamato cosi'
per la sua infinita bonta'. Intanto la meticcia con il figlio riusci' a
raggiungere il marito e con enormi sforzi a rifugiarsi in Canada'. A Zio
Tom, invece, tocco' una brutta sorte. Fu portato via; incatenato come
una bestia, dalla sua famiglia e dal luogo dove era sempre vissuto.
Fu imbarcato con altri schiavi su un battello, dove fece amicizia con
una bambina di sei anni e il padre della fanciulla lo compro'. Passarono
vari anni felici, ma la bambina ad un tratto incomincio' a deperire,
finche mori'. Questa disgrazia colpi' profondamente il padre della
fanciulla che decise di liberare Zio
Tom. Quando gli incartamenti furono quasi pronti la famiglia del
padrone contraria alla sua liberazione lo mando' al mercato degli
schiavi, dove fu comprato da un crudele mercante e fu portato in una
sporca e mal curata piantagione di cotone. Qui Zio Tom si fece
un'amica, che, con la sua furbizia, riusci' a scappare, ma per colpa sua
Tom venne torturato fino alla morte. Prima di morire pero' riusci' a
rivedere il padroncino Giorg, figlio del signor Shelbi, al quale aveva
voluto tanto bene.
Di questo libro mi e' piaciuta la forza d'animo di zio Tom e non
condivido la crudelta' di quel tempo; ma soprattutto mi fa riflettere la
differenza che in quel periodo suscitava il colore della pelle e spero che
ai giorni nostri queste barriere siano superate da tutti