Il segreto del bosco vecchio

progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 18:23 MET

AUTORE: Buzzati Dino
TITOLO: Il segreto del bosco vecchio
EDITORE: Arnoldo Mondadori
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Vellucci Caterina
CLASSE: 2
SEZIONE: A
SCUOLA: Guido Reni
LIVELLO: Media
COMUNE: Bologna
DATA: 02/05/95
RECENSIONE
Quando il colonnello Sebastiano Procolo viene a sapere che la sua
eredita' e' solo una piccola parte della foresta, e piu' precisamente il
Bosco Vecchio, decide di uccidere il nipote Benvenuto che e' erede di
tutto il rimanente.
E' questa la situazione iniziale del racconto, il cui vero protagonista e'
proprio il Bosco Vecchio.
Gli alberi che lo formano sono per la maggioranza abeti, tutti centenari:
il piu' vecchio ha ben millecinquecento anni. Sono imponenti e
maestosi, sembrano quasi alberi "sapienti".
In ognuno di essi vive un genio, invisibile, a meno che non decida di
farsi vedere.
Nel Bosco Vecchio ci sono molte speci di animali: dal verme piu'
piccolo al cervo piu' grande che esista.
E' un Bosco diverso da tutti gli altri, perche' e' "vivo", cioe' gli animali e
tutte le altre forme viventi parlano e ragionano come umani, anche se
non tutte le persone possono capirli.
Perfino i venti sono capaci di provare sentimenti di odio, di amicizia, di
rabbia o di dolore.
Il Bosco Vecchio racchiude grandi vallate dove i bambini possono
giocare e correre.
I messaggi che l'autore manda attraverso le sue pagine sono piu' di
uno; forse il piu' importante riguarda l'equilibrio della natura, come se
Buzzati avesse previsto cinquanta anni fa il pauroso disastro ecologico
derivato dal disboscamento dei tempi moderni.
Sebastiano Procolo vuole infatti abbattere il bosco e solo l'intervento
del genio Bernardi riesce a impedirlo.
L'autore nel suo libro vuole far ritrovare l'amore nei confronti della
Terra che e' andato perduto.
Un altro messaggio riguarda la coscienza di ogni persona.
Il protagonista infatti, un uomo particolarmente rigido, che non
"ascolta" i propri sentimenti, che cerca solo il proprio interesse anche a
costo di uccidere.
Solo alla fine quando egli ritrova la propria coscienza, si rende conto
che vivere solo per se stessi non si puo' chiamare vita, e sacrifichera' la
sua esistenza per salvare il nipote che lui crede in pericolo.
L'ultimo messaggio e' quello che riguarda l'atteggiamento delle persone
nei confronti della natura: solo quando si e' piccoli e indifesi, come
Benvenuto si comprende veramente il mistero della Creazione, che poi
non si riesce piu' a vedere quando si diventa adulti e colti.
Il bambino vive nel corso del romanzo il difficile passaggio
dall'infanzia all'adolescenza; lasciando il meraviglioso tempo in cui
ogni sogno e' possibile, per entrare nell'eta' della coscienza adulta, egli
deve affrontare tutti i problemi che lo circondano e che sono derivati
dalla mancanza dei genitori, dal suo fisico gracile e
dall'incomprensione dei compagni, ma in questa lotta lo sorregge
proprio la capacita' di comunicare con la natura