Moby Dick
progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 18:17 MET
AUTORE: Melville Herman
TITOLO: Moby Dick
EDITORE: Malipiero
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Grazia Carlo Umberto
CLASSE: 2
SEZIONE: B
SCUOLA: Francia
LIVELLO: Media
COMUNE: Crespellano (BO)
DATA: 12/02/95
RECENSIONE
Moby Dick e' un romanzo difficile, ma di grande fascino. Ritornano
alle sue pagine temi antichi ma sempre attuali: il fascino del mare, la
terribile grandiosita' delle sue tempeste e dei suoi insondati abissi, la
varieta' dei suoi aspetti, il senso dell'avventura e del rischio. E su una
strana e quasi simbolica nave c'e' un equipaggio formato da uomini di
razza, di esperienza e di umori diversi comandati dal capitano Achab.
Quest'ultimo e' uno fra i piu' ricchi, fra i piu' complessi eroi di tutti i
tempi.
E' come roso da un intimo fuoco: incontrare la Balena Bianca - Moby
Dick, tutto per lui perde importanza di fronte all'obiettivo che si e'
prefisso e che lo tiranneggia. Questo stato di cose lo costringe, lo
condanna quasi alla solitudine. Achab (dice egli stesso) sta solo tra i
milioni che popolano la Terra, e non ha per vicini ne' gli dei ne' gli
uomini. L'antagonista di Achab e' quindi Moby Dick la cui
rappresentazione serve a far risaltare maggiormente la grandezza del
capitano. Quanto piu' Melville insiste sulla terribile malvagita' della
Balena Bianca, quanto maggiore e' l'incubo che gli infausti presagi
(disseminati lungo tutta la narrazione) incutono, tanto piu' si eleva
Achab agli occhi del lettore. Altro personaggio fondamentale e' il
Mare: affascinante nella bonaccia, terribile durante il tifone, esso e'
presente dalla prima all'ultima pagina, scenario immenso per l'immensa
passione di Achab, arena della sua lotta e della sua tragica fine. Dietro
quelle avventure di balenieri (superuomini, solitari e tragici), quella
caccia e quella ricerca c'e' l'eterna storia dell'uomo che cerca le ragioni
della propria esistenza.
Dietro a Moby Dick, rappresentato con tanta realistica precisione, c'e'
qualcosa di altro: il simbolo dellomite che l'uomo si trova di fronte, il
muro che lo fa sentire prigioniero e contemporaneamente lo spinge ad
evadere. Questi due piani, il realistico e il simbolico, sono fusi da
Melville in uno stile che e' stato paragonato a quello dei poemi omerici
e della Bibbia. E il paragone stesso ci dice quale sia l'intensita' poetica
del Moby Dick