La bambina col falcone
progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 18:13 MET
AUTORE: Pitzorno Bianca
TITOLO: La bambina col falcone
EDITORE: Arnoldo Mondadori
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Mazzanti Gaia
CLASSE: 5
SEZIONE: A
SCUOLA: Ercolani
LIVELLO: Elementare
COMUNE: Bologna
DATA: 07/03/95
RECENSIONE
Quando studi la storia, nella maggiore parte dei casi, non la vivi, ma la
leggi soltanto.
Questo libro di Bianca Pitzorno invece e' ambientato nel periodo delle
crociate, precisamente tra il 1215 e il 1229 e ti fa vivere con passione
non solo le avventure, ma anche le abitudini di vita di quel periodo
storico. I protagonisti sono i membri di una numerosa famiglia: il
padre, messer Rufo e' il falconiere del re; la madre, madonna Yvette si
occupa della casa e delle figlie, Costanza e Melisenda le piu' grandi,
Sibilla, Alice e Violante, le piu' piccole. C'e' poi anche Konrad, il figlio
di un principe tedesco che ha affidato il bambino alla famiglia Rufo
perche' questa lo educhi.
All'inizio del libro, delle quattro figlie, compare solo Costanza ma poi,
col passare degli anni, nascono e crescono anche le altre; alla nascita di
Violante, pero', madonna Yvette muore, con grande dispiacere di tutti.
Prima della sua morte Konrad se ne era andato per cominciare il suo
apprendistato di Cavaliere Teutonico e Melisenda aveva imparato a
cacciare col falcone come suo padre. Da parte sua, Costanza invidiava
tremendamente Konrad, dato che lei aveva sempre sognato di
diventare cavaliere e partire per le crociate come il ragazzo stava per
fare. Quindi, al momento della partenza per le guerre di religione, la
figlia maggiore di messer Rufo viene messa in un convento per evitare
che possa cercare di realizzare il suo sogno di diventare crociata.
Costanza scappa coraggiosamente, ma viene ritrovata da Melisenda
che, invece di riportarla a casa, prosegue con lei il viaggio. Per strada le
due incontrano un cortigiano di nome Bencivenni e ritrovano Konrad
con un suo amico, Guglielmo. Purtroppo pero' Costanza, colpita da
una terribile malattia, e' costretta ad abbandonare la crociata; per sua
fortuna, poco tempo dopo, si diffonde la notizia che e' scoppiata
un'epidemia di una malattia molto pericolosa da cui anche il re e' stato
contagiato e per questo la crociata e' sospesa per tutti, anche se il Papa
non e' d'accordo e scomunica il sovrano dicendo che e' un traditore.
Costanza piano piano guarisce, come del resto anche il re, il quale
finalmente parte per un'altra crociata, a cui partecipano anche Konrad,
messer Rufo, Bencivenni e Melisenda, andata la' per studiare le
abitudini dei falconieri saraceni. Costanza non parte e resta invece ad
occuparsi della casa, pensando che la sua presenza sia piu' utile li',
dove si puo' dedicare alle sorelle che crescono. In Italia il Papa,
approfittando dell'assenza del re, conquista gran parte del Regno di
Sicilia, mentre il sovrano a Gerusalemme tenta di stringere accordi con
Al-Kamir, il sultano. Dopo un anno Gerusalemme e' in mano cristiana
e i crociati tornano in Italia: tutto si conclude piacevolmente e si fanno
progetti sul futuro di Costanza e Melisenda: si puo' intuire che la prima
sposera'
Bencivenni, mentre la seconda andra' a corte per accompagnare il
primo falconiere del re nella caccia col falcone.
Questo libro e' diverso da quelli che avevo gia' letto in precedenza di
Bianca Pitzorno: i personaggi nel corso della storia crescono e c'e'
molta tristezza per le vicende della loro vita: muore madonna Yvette,
Costanza si ammala gravemente, Konrad se ne va (mentre a me
sarebbe piaciuto che sposasse Costanza).
Comunque tutto e' bene cio' che finisce bene ed in fondo ogni libro e'
un insegnamento e sono convinta che questo mi abbia fatto capire che
la vita non e' del tutto un gioco