Cronaca familiare
progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 17:55 MET
AUTORE: Pratolini Vasco
TITOLO: Cronaca familiare
EDITORE: Arnoldo Mondadori
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Bau' Emma
CLASSE: 3
SEZIONE: D
SCUOLA: Guido Guinizelli
LIVELLO: Media
COMUNE: Monselice (PD)
DATA: 21/04/95
RECENSIONE
"Quando la mamma mori' tu avevi venticinque giorni, eri ormai
lontano da lei, sul colle".
Inizia cosi' il romanzo CRONACA FAMILIARE, che vede come
protagonisti l'autore, Vasco Pratolini, e li fratello Ferruccio.
Una storia difficile viene narrata tra queste pagine, la storia di un
bambino che non accettava suo fratello.
"Dicevano tutti che la mamma era morta per colpa tua". Era questo il
motivo dell'odio profondo che Pratolini provava per Ferruccio. Quella
frase non se l'era mai scordata, e rimbombava dentro di lui,
continuamente. Lo stordiva e lo portava a vedere suo fratello come un
nemico da evitare, un nemico pericoloso.
Ma piu' il tempo passava e piu' lo scrittore apriva gli occhi e riusciva a
capire chi era in realta' suo fratello: una persona completamente vuota,
chiusa nel suo minuscolo mondo, "come in un acquario", con la sua
tristezza e la sua infelicita' incomprese," rinchiuso in una prigione di
affetti di abitudini, di complessi". L'autore riusci' a capirne la
spiritualita', la voglia che aveva di uscire da quel pozzo scuro e senza
fondo, che non lo faceva sentire libero ma burattino. E cresceva in
Vasco l'amore per Ferruccio, amore inizialmente impossibile ma che la
lontananza aveva reso realta'.
"IO PENSAVO CHE ERI MIO FRATELLO PER LA PRIMA
VOLTA".
Ma quel muro, che sembrava indistruttibile, fatto di amori, di amicizie,
di tenerezze, e' crollato di fronte alla prematura morte di Ferruccio.
Una morte annunciata da tempo, che rendeva il cuore del poeta gonfio
di dolore. Dolore per la morte del fratello e odio per se stesso, che
aveva intuito troppo tardi la sua grande spiritualita'.
Dinanzi a quel corpo inerme, che mano a mano si perdeva,
spegnendosi lentamente, Pratolini soffre, in silenzio.
Lo lascio' nell'autoambulanza, ma non lo accompagno', per non dover
assistere alla sua morte. "VOGLIO RICORDARTI VIVO" affermo' nel
romanzo, e scomparve, col suo vuoto, col suo silenzio, col suo dolore