I ragazzi di villa Emma
progetto lettura (lettura)
Sat, 21 Oct 95 17:53 MET
AUTORE: Pederiali Giuseppe
TITOLO: I ragazzi di villa Emma
EDITORE: Bruno Mondadori
RECENSIONE PREMIATA: No
ALUNNO/A: Bonucchi Beatrice
CLASSE: 2
SEZIONE: R
SCUOLA: Fabio Besta
LIVELLO: Media
COMUNE: Bologna
DATA: 15/03/95
RECENSIONE
"Quegli occhi non li dimentichero' mai, pieni di qualcosa di oscuro per
me bambina di dodici anni: di paura e di terrore.
E quella mano tesa che chiedeva liberta'....".
Cosi' si concludono i polverosi ricordi della nonna: "L'unico gesto che
non rimpiango e' aver offerto la mia amicizia a quel bimbo, la cui unica
colpa consisteva nell'essere ebreo".
Ed e' solo questa la colpa che affligge anche Lola, Marko e gli altri
protagonisti di questo romanzo toccante e avvincente, ambientato nel
1942, in un'Europa sepolta dalla ignoranza e dalla discriminazione, in
piena seconda guerra mondiale.
I protagonisti sono piccoli grandi eroi, separati dai genitori,
sicuramente condannati a morte, consapevoli del pericolo incombente
su di loro, ma senza saperne il perche'.
I nostri amici, strappati per forza dalle loro case dalle truppe tedesche,
grazie ai collaboratori della Resistenza, riescono a rifugiarsi in Italia,
precisamente a Nonantola, vicino a Modena, in una casa disabitata.
Come le foglie, con il vestimento di foggia autunnale, che si fanno
prendere per mano e disperdere dal vento, cosi' anche le esperienze e le
emozioni fragili dei nostri amici, in particolare di Lola, che intreccera'
una tenera amicizia con un ragazzo del posto, esuberante e traboccante
di sogni, si liberano nel cielo pieno di nuvole di tutti i giorni.
E proprio come una nuvola, che oscura anche il sole piu' splendente,
anche sull'amicizia di Lola e Marko, un'oscurita' stendera' i suoi veli,
dividendoli.
Una storia appassionante, che coinvolge dei bambini, allontanati dalla
spensieratezza e buttati in anni tremendi e tristi, che dovrebbero essersi
gia' infranti come bolle di sapone, ma che dolorosamente continuano a
vivere in noi.
E con il fumo della Mariannina, il trenino locale di Nonantola, si
disperdono, per i prati appena fioriti, le speranze dei nostri amici e di
migliaia di altri ebrei