Trama
Stava per iniziare il primo giorno di scuola di Enrico, era molto teso
come i ragazzi che sarebbero stati con lui in classe.
Enrico era un ragazzo di Torino che frequentava la terza elementare;
alla fine dell'anno ci sarebbe stato l'esame e tutti erano preoccupati.
Nella sua classe Enrico conosceva in particolare Garrone; Garrone era
forzuto e gentile con tutti ma in particolare con Nelli perche' aveva un
braccio smorto e tutti lo prendevano in giro.
Pero' quando Garrone era sempre al suo fianco nessuno lo prendeva
piu' in giro.
Quando la madre di Nelli venne a sapere di questo fatto regalo' a
Garrone una catenina d'oro con un crocefisso in segno di gratitudine.
Quando arrivo' l'inverno ci fu una nevicata e gli alunni alla fine della
lezione andarono in cortile a giocare a palle di neve.
Nel giocare Stardi tiro', involontariamente, una palla di neve nell'occhio
di un passante.
Il passante disse che non ci vedeva piu' nell'occhio colpito; lo
portarono da un medico il quale disse che non era diventato cieco.
Dispiaciuto Stardi ando' a casa del signore e gli chiese scusa.
Dopo mesi di scuola una mattina il maestro diede una bruttissima
notizia a tutta la classe: la madre di Garrone era morta.
Quando il ragazzo torno' a scuola tutti gli fecero conforto ma lui
scoppio' in un terribile pianto.
Alla fine dell'anno, superati gli esami, Enrico dovette andare via da
Torino e tutti i suoi compagni lo salutarono con affetto.
Ogni mese il maestro leggeva un racconto e questo e' uno di quelli:
Il piccolo patriota padovano
C'era una volta un piccolo patriota padovano che viaggiava in treno da
Barcellona a Genova; era povero e con solo dei vestiti stracciati e uno
scialle per coprirsi le spalle.
Il patriota padovano si mise in un angolo del treno stravolto e stanco;
nel mentre per di li' passarono due signori molto ricchi che gli diedero
molte monete d'oro.
Il ragazzo tutto contento se ne ando' da un'altra parte; dopo un po' si
avvicino' ai due signori ricchi e senti' che parlavano male dell'Italia.
Allora il patriota padovano fece cadere sulla loro testa le loro monete e
disse che non accettava l'elemosina da dei signori che parlavano male
della sua terra natia