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recensione di "Piccolo principe"
- To: <lettura@arci01.bo.cnr.it>
- Subject: recensione di "Piccolo principe"
- From: "Scuola media \"Cavalchini-Moro\"" <smsvilla@tin.it>
- Date: Tue, 28 Mar 2000 11:15:49 +0200
- Delivered-To: llettura@arci01.bo.cnr.it
- Reply-To: <@tin.it>
AUTORE: De Saint Exupery Antoine.
TITOLO: Il Piccolo Principe.
EDITORE: Tascabili Bompiani.
ALUNNA :Wegmann Sara.
CLASSE: 2.
SEZIONE: H.
SCUOLA: Media Statale "Cavalchini-Moro" Tel. e fax:045 7900185.
COMUNE: Villafranca di Verona.
DATA:28/03/2000.
RECENSIONE:
Il Piccolo Principe è un libro fantastico ambientato nel deserto del
Sahara e nello spazio. Questo libro narra di un signore che, mentre
pilotava un aeroplano, ebbe un incidente e precipitò nel deserto del
Sahara, dove cercò di riparare il macchinario. In quel luogo incontrò il
Piccolo Principe. Egli proveniva da un pianeta piccolissimo sul quale vi
erano solamente: una sedia con la quale si spostava minuto dopo minuto per
vedere i tramonti, tre vulcani e una rosa indifesa. Il Piccolo Principe
arrivò sulla terra per caso, mentre stava visitando gli altri pianeti ed
incontrò il pilota e fra loro nacque una profonda amicizia.
Il lettore riesce ad immedesimarsi facilmente in entrambi i personaggi: il
pilota e il Piccolo Principe.
Il primo piace perché capisce che i bambini si devono “abbassare“ al
livello dei grandi che molto spesso sono colpiti dall'apparenza delle cose
e non sanno vedere al di là della forma. E infatti in una frase
significativa dice:
“Tutti i grandi sono stati bambini, una volta, ma pochi di essi se ne
ricordano“
Dall'altro lato il Piccolo Principe, con il suo carattere sensibile,
curioso, malinconico e che crede nell'amicizia trasmette molti insegnamenti
come: “… ma gli occhi sono ciechi, bisogna cercare col cuore. ”Questo ci fa
capire che non dobbiamo soffermarci all'aspetto esteriore ma anche cercare
tra i sentimenti delle persone. Inoltre là dove il Piccolo Principe,
entrando in un giardino, vede moltissime rose emerge un altro messaggio
profondo per il cuore umano e cioè che l'amicizia nasce nella vicinanza
continua e nell'aiuto reciproco, nella costanza della dedizione e
dell'amore proprio come aveva fatto lui con la sua rosa, perché come lui
afferma: “ … E' su di lei che ho ucciso i bruchi. Perché è lei che ho
ascoltato lamentarsi o anche qualche volta tacere “ Solo così facendo, pur
essendo una rosa simile a tutte le altre, è diventata la sua rosa.