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I: Progetto Fahrenheit 451
-----Messaggio originale-----
Da: Davide Mazzari [mailto:davide11@monrif.net]
Inviato: martedì 21 marzo 2000 19.13
A: lettura@arci01.bo.cnr.it
Cc: lettura@arci01.bo.cnr.it
Oggetto: Progetto Fahrenheit 451
AUTORE:Dino Buzzati
TITOLO: Il segreto del Bosco Vecchio
EDITORE: Mondadori Junior
ALUNNA: Mazzari Ilaria:
CLASSE: 2
SEZIONE: C
SCUOLA: Jacopo della Quercia – Tel 051.534260 Fax 051.534260
COMUNE: Bologna
DATA: 20/03/2000
RECENSIONE
L’Autore ci racconta una bella favola dolceamara che narra di Geni che
vivono negli alberi, di gufi parlanti, di gazze guardiane, cioè della vita
nel Bosco Vecchio.
Tutto ha inizio con la suddivisione di una eredità tra Sebastiano Procolo,
colonnello a riposo, malvagio e insensibile e il nipote Benvenuto,
tredicenne solo, spaventato che desidera solo l’amore dello zio.
Tanti sono i personaggi fantastici che popolano il Bosco Vecchio e le
avventure che, di capitolo in capitolo, vivono e raccontano. Alcune delicate
e sentimentali, altre divertenti, ma l’autore non ci fa mai dimenticare che
la vita è anche fatta di meschinità e cattiveria. Infatti, chi come il
Colonnello Procolo è privo di fantasia, non sa sorridere ed è avido non è in
grado di capire sentimenti come l’affetto, l’amore e la solidarietà.
Benvenuto, infatti, proprio perché è ancora un ragazzino, inesperto della
vita e desideroso di giochi e affetto, è protetto dai Geni che abitano il
Bosco Vecchio
Il racconto è scritto da vero maestro, in un modo semplice, scorrevole ed
elegante.
La storia coinvolge dall'’inizio alla fine e i personaggi sono insieme
surreali e veri.
La domanda che ci poniamo ora è: riuscirà il Colonnello Procolo, con l’aiuto
del cattivissimo vento Matteo e del perfido topo a liberarsi di Benvenuto, o
come ogni lettore spera desisterà dal suo malvagio intento?
AUTORE: Frank Anna
TITOLO: Il Diario di Anna Frank
EDITORE: Einaudi
ALUNNA: Mazzari Ilaria
CLASSE: 2
SEZIONE: C
SCUOLA: Jacopo della Quercia tel.051/53.42.60 Fax 05153.42.60
COMUNE: Bologna
DATA: 20/03/2000
RECENSIONE
La vicenda si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale. Il libro, come si
intuisce dal titolo, è il diario di Anna, una ragazzina ebrea tedesca che
vive con la famiglia e con alcuni amici in un nascondiglio ad Amsterdam,
dove l’ha costretta la persecuzione razziale nazista.
Per due anni vive come in una trappola, senza mai uscire, senza potersi
neppure affacciare alla finestra.
Anna è un’adolescente in crescita e l’inquietudine per la sua naturale
trasformazione è aumentata dalla monotonia, dalla profonda noia in cui è
costretta a trascorrere le sue giornate.
Nel diario, dove racconta della sua vita quotidiana, dell'’incomprensione
nei confronti dei genitori, esprime, con intelligenza e ironia, tutti i
sentimenti tipici della sua età e con tragica lucidità, la sensazione dell'’
inevitabile avvicinarsi della morte.
Anna sente che quegli ultimi due anni sono anni rubati e le sue speranze
sembrano a lei stessa inutili.
Difficile definire la lettura del diario di Anna Frank facile o scorrevole o
piacevole, è invece faticosa poiché è impossibile avvicinarsi ad esso
fingendo di non conoscerne il drammatico finale, e ciò ce lo fa vivere con
profonda tristezza e con l’illusione di una sorta di miracolo tipografico
che possa concludere la storia felicemente.
E’ mia opinione che ogni adolescente dovrebbe leggere le parole di Anna, sia
per conoscere una storia così agghiacciante, recente, eppure per noi figli
degli anni ’90 così lontana, sia perché ci insegna che dipende un po'’ da
ognuno di noi che eventi tanto raccapriccianti non si ripetano.
AUTORE: Orwell George
TITOLO: La Fattoria degli animali
EDITORE: Mondadori
ALUNNA: Mazzari Ilaria
CLASSE: 2
SEZIONE: C
SCUOLA: Jacopo della Quercia- Tel.051.53.42.60 – Fax 051.53.42.60
COMUNE: Bologna
DATA: 20/03/2000
RECENSIONE
Gli animali di una fattoria non sopportando più l’oppressivo controllo dell'
’uomo che li costringe a vivere in un regime totalitario, si ribellano e,
guidati dai maiali costruiscono una nuova e più libera società.
Purtroppo, però, come è storicamente dimostrato, chi liberatosi della
schiavitù arriva al potere, dimentica la vecchia condizione, assume
atteggiamenti arroganti e violenti, giustificandoli con la necessità di
creare un ordine che tuteli i più deboli, dove regnino l’uguaglianza e la
giustizia.
Tutto ciò succede anche ai potenti maiali della fattoria che sostituitisi
all'’uomo, diventano essi stessi dei crudeli oppressori.
Orwell racconta questa storia con toni amari e duri, con forte senso critico
e grande sdegno.
Il libro è si una favola con spunti e vicende anche molto divertenti, ma è
soprattutto la allegorica e satirica rappresentazione di una fallimentare
società totalitaristica.
Ciò che più colpisce il lettore è la realtà storica che l’Autore descrive e
quello che rattrista è il chiaro significato del drammatico e spaventoso
crollo delle speranza dei poveri animali della Fattoria che credevano nella
realizzazione di una comunità in cui potessero regnare democrazia e
prosperità.
AUTORE: Salinger Jerome David
TITOLO: Il Giovane Holden
EDITORE: Einaudi
ALUNNA: Mazzari Ilaria
CLASSE: 2
SEZIONE: C
SCUOLA: Jacopo della Quercia – Tel.051/53.42.60-Fax 051/53.42.60
COMUNE: Bologna
DATA: 20/03/2000
RECENSIONE
Questo romanzo, scritto negli anni 50, ha come protagonista Holden, un
sedicenne americano solitario, sensibile e ribelle, alla ricerca di una
propria identità da contrapporre ad un mondo borghese, conformista e
fasullo.
La narrazione è in prima persona e utilizza il gergo giovanile di quegli
anni, inserendo eventi comici su uno sfondo amaro e patetico.
Il libro è la cronaca di due giorni trascorsi dal protagonista a New York,
dopo l’espulsione da una scuola della Pennsylvania. In questa grande
metropoli Holden si trova sperduto, solo e inadeguato, eppure, attraverso le
sue avventure-sventure tragicomiche prenderà coscienza delle menzogne e dei
compromessi di una società opulenta, falsamente moralista, in cui l’
esteriorità è più importante della verità.
E’ in questa realtà che Holden realizza il suo atto di protesta, esprimendo
tutta la sua insofferenza nei confronti della cosiddetta rispettabilità.
Nonostante che la vicenda di Holden si svolga cinquant’anni fa, è naturale
per un adolescente di oggi identificarsi con la sua rivolta che può apparire
senza causa, ma, guardando come “gira” il mondo attuale degli adulti, è
evidente che questo non è poi così diverso da quello del protagonista. Forse
è ancora peggiore, perché sono tante, troppe le parole che ogni giorno i
vari esperti sprecano, attraverso i mass-media, per raccontare i disagi e le
inquietudini degli adolescenti, ma troppo pochi sono i fatti.Oggi non serve
recarsi in una città tentacolare come New York per incontrare realtà
drammatiche come droga, violenza, intolleranza e disinteresse per tutto ciò
che non ci riguarda personalmente. E, forse è proprio il senso di impotenza
e di inadeguatezza ciò che più turba noi adolescenti, in una società in cui
è sempre più importante apparire che essere.