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Recensione di un libro



AUTORE:Agatha Christie
TITOLO:Dieci piccoli indiani
EDITORE:San Paolo
ALUNNO:Luca Spedaliere
CLASSE:2°
SEZIONE:L
SCUOLA:Carlo Santagata TEL.081/7751076
COMUNE:Portici
DATA:15/03/2000
                         RECENSIONENel novembre del 1999 ho letto un 
libro bellissimo, coinvolgente ed interessante. Precisamente è un libro 
giallo, scritto da Agatha Christie nel 1939. Questo libro parla di 
dieci persone, isolate, vittime di un assassino invisibile, che a sua 
volta accusa esse di essere assassini. La storia si svolge in un 
ambiente chiuso e Agatha Christie non è nuova a questo genere.
Secondo me questo è il capolavoro di Agatha Christie perché ti fa 
restare col fiato sospeso fino all’ultima parola.
Mi è piaciuto soprattutto per tre motivi:
1) In tutti i gialli c’è la polizia che indaga sui sospettati, invece 
in questo libro ci sono 10 persone intrappolate in una villa e accusate 
di omicidio; ognuno ha una sua opinione sull’altro e ciascuno cerca di 
scoprire chi è l’assassino.
2) Il finale: c’è l’ultimo capitolo, dove, apparentemente, sono tutti 
morti; c’è poi il resoconto della polizia che non ne indovina una sulla 
sequenza delle morti; c’è infine la lettera di confessione 
dell’assassino che spiega cosa lo ha spinto a fare quella catena di 
omicidi.
3) Il tipo di morte. Infatti l’assassino si basa su una poesia che si 
trova in camera di tutte le persone ed ognuna muore in modo diverso. 
Dal blocco di marmo caduto in testa all’avvelenamento; dallo sparo alla 
spinta fra le onde del mare. Insomma c’è una varietà incredibile che 
contribuisce a far diventare il libro più interessante.
Questo libro, però, non è perfetto, ma sfiora solo la perfezione. 
Infatti solo per un motivo qualcuno potrebbe non gradirlo: l’assassino 
non dichiara tutto alla polizia, ma butta la sua confessione in mare e 
si uccide. Chiedo ad Agatha Cristie: l’assassino non poteva restare 
vivo, così almeno qualcuno si salvava da questa catena di morti? Questa 
osservazione non ha contribuito a farmi odiare quel libro, anzi per me 
è un pregio, anche se qualcuno potrebbe non pensarla come me.
Comunque devo fare i miei complimenti alla signora Cristie che ha 
ideato questo libro perché mi ha divertito e mi ha fatto pensare a come 
poter uccidere le persone, anche se penso che non architetterò mai un 
omicidio(SCHERZO!, non farò mai una cosa del genere).
Lo consiglierei ad un amico per tutto questo e non penso che nei 
prossimi venti anni la bellezza di questo libro potrà essere eguagliato 
perché nessuno, a parte me, ha questa fantasia e spero di poter leggere 
altri libri simili a questo, che mi faranno divertire, sognare e 
giocare con la fantasia di Agatha Cristie. E per finire scrivo la 
morale di questo libro, che è allo stesso tempo divertente e tragica: 
Chi uccide prima o poi pagherà!!!