Voglio tornare a casa

progetto lettura (lettura)
Sat, 11 May 96 14:11 GMT+0100


AUTORE: Voigt Cynthia
TITOLO: Voglio tornare a casa
EDITORE: Bompiani
ALUNNO/A: Bartolini Andre
CLASSE: 3
SEZIONE: B
SCUOLA: Media Guido Guinizelli
COMUNE: Bologna
DATA: 20/03/96
RECENSIONE
Questo libro si colloca nella serie di libri per ragazzi che parlano di
giovanissimi costretti dalle circostanze a compiere lunghi e
avventurosi viaggi alla ricerca della meta, sempre in lotta con la fame
e la paura: i cosiddetti "ragazzi di strada"; fra questi ricordo
"Lazarillo de Tormes", opera che narra le vicende di un ragazzo che
vive di espedienti, nelle strade della Spagna cinquecentesca.
Il caso in questione e' quello dei fratelli Tillerman - Dicey, James,
Sammy, Maybeth - che, abbandonati da una madre sconvolta da
problemi economici, intraprendono un lungo viaggio attraverso gli
U.S.A., alla ricerca di un alloggio stabile, di affetto, di comprensione.
A prima vista, un libro del genere si puo' scambiare per una favola: e
se, sotto certi aspetti - l'esistenza di prove da superare e di un premio
finale - il libro e' piuttosto simile a una fiaba come quella di Hansel e
Gretel, c'e' qui una differenza sostanziale: l'ambientazione. Il tetro e
intricato bosco si trasforma nel ritmo convulso delle citta' americane,
nelle quali i Tillerman troveranno solo raramente affetto e
comprensione, ma piu' spesso saranno "compatiti" per la loro triste
situazione e percio' - a malincuore accolti e sfamati. Emerge dunque
una velata polemica nei confronti di una societa', sotto certi aspetti
molto avanzata, ma che si dimentica troppo spesso degli essenziali
valori di solidarieta' e amore per gli altri che ogni uomo dovrebbe
manifestare.
I Tillerman incontreranno di tutto nel loro viaggio, adulti solidali ma
anche persone che si disinteressano degli altri e usano loro
malvagita'. Ma essi, forti del tesoro della loro fratellanza, senza il
quale difficilmente sarebbero sopravvissuti, sapranno trovare una
meta e insieme, non senza difficolta', la raggiungeranno.
La strada che percorrono e' quindi "maestra di vita": i fratelli saranno
infatti strappati brutalmente dall'infanzia, smettendo di cullarsi nei
loro sogni e nella loro ingenuita', per affrontare i problemi della vita:
conquisteranno, a prezzo di patimenti spesso terribili, il loro
obiettivo: il desiderio di stabilita', degli affetti e di comprensione,
ultimi legami con il mondo dell'infanzia.
Anche lo stile e' caratteristico della societa' moderna: scritto in terza
persona, e' infatti ricco di dialoghi e di azione, e pone in secondo
piano le varie descrizioni, conferendo cosi' al libro un tono
avvincente e accattivante, sicuramente piacevole per i ragazzi.
Il viaggio allegorico dei Tillerman, che simboleggia il cammino che
ogni persona deve compiere per diventare adulti a tutti gli effetti,
permette ad ogni lettore di identificare se stesso nella vicenda: cosi' ci
troveremo a soffrire con i quattro fratelli, chiedendo per loro una
casa, una famiglia, la stabilita'.
Pertanto ne consiglio la lettura non solo ai ragazzi, ma anche a quegli
adulti che, dentro di se', si sentono ancora un po' bambini.